Processo per il femminicidio di Barbara Cuppini

da | Gen 11, 2014 | Donne e violenza di genere

Le udienze si terranno a Bologna il 5/6 Febbraio alle ore ore 9.30

L'udienza è al Palazzo di Giustizia (Piazza dei Tribunali n. 4) al primo piano, aula Bachelet.
Si sta verificando la possibilità di una delegazione di donne in aula (alcune verranno da Modena).

STORIA DI BARBARA CUPPINI

Barbara Cuppini, 36 anni, era Responsabile Marketing Italia per la Ferrari. Il suo assassino, Alessandro Persico, era ingegnere elettronico sempre alla Ferrari. I due avevano una relazione, iniziata due mesi prima.

Secondo le ricostruzioni fatte dai quotidiani e dagli inquirenti: nel Giugno 2011, Barbara e Alessandro avevano deciso di festeggiare il compleanno di Barbara trascorrendo insieme il fine settimana, nella casa a Serramazzoni di Persico.
L’omicidio avviene nella notte tra sabato 18 e domenica 19 Giugno. Quando Barbara è già a letto a dormire, Persico l’accoltella 13 volte: usa un coltello da cucina e uno da caccia – nascosto sotto il letto.
Poi ha lavato i coltelli, si è ripulito, cambiato d’abito, si è preparato una borsa con dei vestiti e si è messo in viaggio. Porta via anche i due cellulari di Barbara. Arriva fino a Lavarone, dove affitta una stanza. Lunedì si costituisce presso il commissariato di Rovereto dicendo che aveva ucciso a causa di un raptus. Prima di costituirsi, Persico tenta di far sparire i due coltelli gettandoli nella vegetazione nei boschi presso Lavarone.

Il 5 Ottobre 2012 si tiene a Modena il processo con rito abbreviato (quindi precluso al pubblico), dietro richiesta di Persico. Due parenti di Barbara si costituiscono parte civile. Anche Kadra Jama (zia di Barbara che abita in Francia) si costituisce parte civile, dopo vari tentativi, e riesce anche ad entrare in aula.

Kadra, prima di arrivare dalla Francia, ha contattato l’UDI di Modena per avere sostegno e appoggio nella sua lotta per la giustizia. L’UDI si è subito resa disponibile e si è attivata per creare un comitato di associazioni femminili – comprendente le associazioni che fanno parte della Casa delle Donne di Modena – e, in occasione dell’udienza del 5 Ottobre, ha organizzato un sit in davanti al tribunale di Modena per manifestare la propria solidarietà e vicinanza a Kadra e a tutte le vittime di femminicidio. Inoltre, è uscita con articoli sui giornali per sensibilizzare l’opinione pubblica.

L’uomo viene condannato a 12 anni di carcere e 6 in ospedale psichiatrico. Il sostituto procuratore aveva chiesto 20 anni, ma il giudice ha deciso di riconoscere – come da perizia dei consulenti del tribunale – la semi-infermità mentale (Persico soffre di disturbo bipolare). Concesse anche le attenuanti generiche (perché confessò il delitto). Non sono state riconosciute, invece, le aggravanti per futili motivi.
Il movente dell’omicidio, probabilmente, sarebbe stata l’intenzione di Barbara di porre fine alla relazione.

Non era la prima volta che Persico manifestava atteggiamenti pericolosi: il 25 Settembre 2010 l’uomo era stato arrestato a Firenze perché sorpreso da un pattuglia di Carabinieri mentre si aggirava con in mano un coltello con il quale aveva squarciato le gomme di alcune auto. Arrestato, fu scarcerato dopo poco. Inoltre, la sua ex moglie aveva riferito di essere stata minacciata con un coltello.

Ecco come Kadra ricorda la nipote Barbara:

“ Barbara è nata il 17 giugno 1975 a Mogadiscio in Somalia, da padre italiano che viveva in Somalia e madre Somala. Era figlia unica. La sola figlia meravigliosa dei suoi genitori!
Ha vissuto l’infanzia e una parte della sua adolescenza in Somalia. Poi la guerra civile del 1991 l'ha costretta a lasciare il Paese, come tante altre famiglie. Barbara si è quindi trasferita con suo padre a Carpi.
Dopo il liceo si è iscritta all'università di Bologna e ha ottenuto la laurea in scienza politiche.
Poi è entrata alla Ferrari come Responsabile Marketing Italia.
Era brillante, bella e sorridente…
Barbara amava il suo lavoro ed i suoi colleghi ed era apprezzata da tutti.
Poliglotta, parlava spagnolo, inglese, somalo, e italiano – la sua lingua materna . Inoltre seguiva dei corsi di francese e veniva a trovarmi a Parigi…
Barbara è nostri cuori per sempre!
L’omicidio avviene quando Barbara è già a letto a dormire…Persico l’accoltella….Orrore! Shock! Incredibile…Il mondo ci è caduto addosso!!!
Un giorno prima, venerdì 17 Giugno, gli abbiamo augurato buon compleanno!
Pensavamo tutti, famigliari e amici, che si sarebbe svolto il processo, che l'assassino sarebbe comparso davanti a un tribunale …

Poi nel giugno 2012 ho saputo con sorpresa che ci sarebbe stata una sola, definitiva udienza! Non c’è stato dibattito, non c’è stato interrogatorio, nessuno ha ascoltato le vittime, non ci sono stati testimoni…e ho scoperto che il processo sarebbe stato a porte chiuse! L'assassino non sarebbe nemmeno comparso davanti al giudice e non avrebbe risposto alle vittime!!

Ed ora l’assassino ha fatto appello perché vuole essere liberato!!”