Piercing e tatuaggi sono messaggi

da | Mag 5, 2014 | Filosofando

 

Piercing, tattuagi, puzza o profumo sono messaggi non verbali da interpretare soprattutto quando chi ce li invia sono certe persone, in modo particolare i giovani, soprattutto quando sono i nostri figli.
Non fermiamoci all'apparenza, ma andiamo oltre per cercare di comprendere ciò che ci vogliono dire senza usare le parole: durante la convivenza quotidiana in famiglia ma anche fuori casa capita di subire passivamente, più o meno consapevolmente, alcuni di questi messaggi.
Non solo la puzza che emana chi non si lava, o l’eccessivo profumo o i tatuaggi e i piercing esibiti, ma a volte celati anche sui genitali.
Sono casi differenti, ma tutti possono considerarsi messaggi da comprendere.
Chi puzza, a volte senza rendersene conto, vuole allontanare gli altri o attirare la loro attenzione in modo negativo, chi profuma troppo al punto da invadere i locali in cui vive desidera farsi notare e imporre la propria presenza, o desidererebbe essere un leader.

Veniamo ora ai tatuaggi e ai piercing spesso disapprovati dalle mamme.
Sono due usanze ornamentali, con valore anche di abbellimento, di origine tribale adatti per esprimere coraggio e appartenenza in modo diretto: il tatuaggio e il piercing si impongono alla vista degli altri, stanno a significare “Sono forte, coraggioso o appartengo a…”.
Proviamo rifiuto verso queste mode? A volte sono soltanto e semplicemente mode avendo perso il loro significato originario.
La risposta al nostro rifiuto potrebbe essere rintracciata anche nella prevaricazione che il messaggio ci trasmette. In generale questa pratica ricorda le prove di iniziazione di alcune tribù dell’Oceania e dell'Africa oggi ancora presenti. Pensiamo agli anziani capi tribù e ai numerosi piercing che hanno accumulato sul loro corpo: una testimonianza di tutte le prove superate per diventar dei capi indiscussi.
E il piercing sui genitali? Esibendo un notevole coraggio, visto il dolore che procura, sancisce il raggiungimento di una tappa evolutiva.
Decodificare messaggi non verbali come questi significa avere più strumenti per capire gli altri, noi stessi e per convivere meglio con le nostre reazioni.

Maria Giovanna Farina