EditorialeSETTANTA. CHE TRAGUARDO….!

da | Set 2, 2014 | L'opinione

I settanta anni di NOIDONNE e le (tante) crisi. L'ultimo inserto del ciclo dedicato a questo anniversario e l'importanza degli abbonamenti per far viver il nostro giornale. La Medicina di Genere e il Festival della Salute di Viareggio, di Tiziana Bartolini

 

Sì, un traguardo non da poco. Di questi tempi, poi…. crisi economica, di valori, di orientamento, dell'editoria e dei mezzi di comunicazione. C'é altro? Sì, certo. Lo spaesamento del femminismo e dei movimenti delle donne, che in quanto a strade (nuove) da prendere – avendole prima individuate, però – non é che abbiano proprio idee chiare. E condivise. Insomma un 'compleanno' importante e caratterizzato da passaggi non scontati, che abbiamo voluto segnare con gli inserti pubblicati ogni mese a partire da gennaio 2014.

Con l'ottavo, che trovate in questo numero, si conclude il ciclo. Certo avremmo voluto fare molto di più perché la circostanza davvero lo merita e anche per farci e farvi un regalo più grande. Ma il nostro realismo non ci ha consentito di andare oltre. Per ora. Per ora siamo soddisfatte e vogliamo sottolineare che questi inserti rappresentano un’altra bella scommessa che abbiamo vinto.

Perché nulla ormai può essere dato per scontato e il vivere con orizzonti brevi – quando invece la realizzazione di qualsiasi prodotto, soprattutto se é frutto dell'intelletto, così come la gestione di qualsiasi impresa chiedono una progettualità con un minimo di respiro temporale – pone continuamente problemi straordinari, che si sommano alle non poche questioni ordinarie. Particolare soddisfazione la proviamo perché la giovane Silvia Vaccaro – incontrata pochi anni fa e diventata giornalista con NOIDONNE (!!) – ha scritto tutti gli inserti in autonomia totale, sfogliando tutti (sottolineo, tutti) i numeri di questi settanta anni e riscuotendo apprezzamenti anche da parte di autorevoli conoscitrici della materia. Lei stessa ha voluto annotare nell'ultimo inserto alcune sue riflessioni, che ritengo preziose.

É stata prima di tutto la passione di Silvia che ci ha permesso di vincere anche questa sfida, a conferma di una componente essenziale che ha contrassegnato le varie stagioni del nostro giornale, accompagnandolo sin qui. Sarà la passione a farci superare anche questo ennesimo momento di difficoltà, e sappiamo di poter contare ancora sulla generosità e il sostegno di tante amiche. Ma ricordo a chi legge che i contributi pubblici all'editoria sono sempre più ridotti e che gli ABBONAMENTI SONO L'UNICA SICURA FONTE DI SOPRAVVIVENZA PER NOIDONNE.

Sarà la passione – insieme alla creatività indispensabile quando scarseggiano i soldi – a suggerirci altre possibili modalità di valorizzare e divulgare il lavoro di Silvia, pagine e parole che potranno diventare forse un eBook, magari arricchito con altri materiali che potremo chiedere a chi nei decenni ha incontrato e apprezzato NOIDONNE. Vedremo come poterci dare un altro obiettivo. E raggiungerlo insieme.

MEDICINA DI GENERE

Una sola, rapida, riflessione per accompagnare il Focus di questo mese, dedicato alla Medicina di Genere. É un tema che abbiamo trattato già e che seguiamo perché ci interessa e merita di essere diffuso. Questa volta lo spunto ci é venuto dal Festival della Salute, appuntamento nazionale che per questa settima edizione ci vede coinvolte come Media partner e, in stretta collaborazione, coinvolte da Goodlink nell'organizzazione di una giornata dedicata al tema. Una riflessione, dicevo, sul fatto che la Medicina di Genere é l'esempio classico di come le osservazioni delle donne, le loro idee ed esigenze siano di aiuto per migliorare la vita di tutti. Uomini compresi, naturalmente. E dunque, se di medicina costruita intorno alla persona si deve sempre più parlare per migliorare le cure e (anche) fare economie, non si può che iniziare da una medicina, una ricerca, una diagnostica e farmacologia che tengano conto prima di tutto del fatto che uomini e donne hanno corpi diversi. E che quindi non possono essere curati e curate allo stesso modo. Una banalità che ha bisogno di lavoro per essere condivisa e tradotta in pratica.

ND NOIDONNE