A colloquio con VALENTINA FERRARI, scrittrice

da | Ott 8, 2021 | Interviste/Video

intervista di Marta Ajò

 

Prima d’iniziare l’intervista vorrei presentare Valentina Ferrari. Ovvero è nata a Roma, nel 1992. Dopo aver studiato Sociologia e Comunicazione alla Sapienza, si è diplomata alla Scuola Holden.
“L’arte di restare a galla” è il suo romanzo d’esordio. Per approfondire la trama del libro, leggere le recensioni, non basta fare altro che una ricerca su internet.
Ma questo è solo l’aspetto burocratico che non lascia spazio alla vera Valentina. Quello che sembra molto più interessante è invece conoscere chi è questa giovane donna, questa scrittrice al suo debutto, quale è il messaggio che ha voluto inviare dietro la scrittura Lo faccio attraverso le cose che ha scritto nelle ultime pagine, che la riguardano direttamente.

Avere 30 anni oggi, come sempre è stato, rappresenta una tappa della vita a cui si arriva troppo spesso senza avere ancora intrapreso una strada certa per il proprio futuro. Tu affermi che non avresti mai immaginato che la tua vita corrispondesse alla realtà di oggi. Un presente, da quello che si capisce, ancora in cerca di una definizione.
Eppure tu hai fatto un percorso di studi coerente e la pubblicazione di questo romanzo, per di più edito subito da una casa editrice tra le più importanti, dimostra che forse inconsapevolmente sapevi già cosa volessi fare e che l’inizio di un percorso si stia avviando. Quali erano, o quali sono le tue aspettative?

Scrivere è parte di me, ho sempre saputo che in qualsiasi direzione fosse andata la mia vita non avrei mai smesso di farlo, non avevo la certezza di pubblicare un romanzo, ma la speranza sì. Continuo a sperare di non fermarmi qui. Non potevo sapere, e ancora non so, come andrà la mia vita, probabilmente pensavo che arrivata a quasi trent’anni avrei avuto più certezze e stabilità, e me le auguro nel futuro prossimo, ma per il resto lascio fare alla vita, che, come nel mio romanzo, non smette mai di sorprendere.

Indubbiamente l’immagine, il sogno, il desiderio di realizzarsi in qualche modo si pone già dalla prima fanciullezza. Essere brillante, donna in carriera, moglie spensierata, madre modello. Essi si sviluppano, maturano, all’interno della famiglia, della scuola, nel confronto sociale. Nella crescita avrai notato che la spensieratezza e la perfezione non sono di questo mondo, soprattutto nei ruoli di madre e moglie che purtroppo restano modelli stereotipati coltivati e tramandati da una cultura che non valorizza e discrimina la donna. Oggi come ti vedi? Sono cambiati i modelli di riferimento? I tuoi?

Credo fermamente che ognuno di noi debba essere libero di scegliere il futuro che più ritiene adatto a se stesso, i modelli stereotipati ci legano a una concezione errata che spesso non porta alla costruzione della felicità individuale. Io sono abbastanza soddisfatta di chi sono oggi, delle scelte che ho preso, di tutto ciò che mi ha portata a essere una giovane autrice. Il romanzo stesso mi ha aiutato a mettere a fuoco chi volessi essere veramente, ha cambiato ciò che pensavo di volere: credevo di dover avere più fretta, ora non ne sento più l’esigenza. Forse prima di scriverlo avevo un modello strutturato di cosa dovesse accadere e quando, adesso no.

Il successo non è mai regalato e a volte è frutto di circostanze, di dove sei, con chi sei. Oltre ad esserti guadagnata con la tua scrittura questa pubblicazione hai avuto la fortuna di confrontarti, studiare con persone di valore? Anche questo fa parte degli eventi inattesi e degli incastri della vita?

Sicuramente le persone che ho incontrato prima della pubblicazione del romanzo sono state fondamentali per la sua riuscita, e mi ritengo molto fortunata per questo. Frequentare la Holden mi ha permesso, oltre ad avere qualcuno che si confrontasse costantemente con me su ciò che stavo realizzando, di presentare il mio libro a professionisti, di conoscere la mia agente e quella che poi sarebbe diventata la mia futura editor. Ritengo questi incastri della mia vita particolarmente preziosi.

Quello che rappresenti nel libro, la storia di una ragazza che in qualche modo ti somiglia, rileva una sensibilità maturata nella distrazione alla sofferenza. Ma proprio da entrambe, conseguenti, emerge la consapevolezza di ciò che si è perduto, sbagliato, ma anche di quello che abbiamo ricevuto, di ciò che potremo ricevere. Un amore, la maturità, la consapevolezza, il futuro. La sensazione che si percepisce dal tuo libro è che tu non stia a galla, come una paperella di gomma, ma piuttosto un capitano che sa come e dove muovere il timone per la navigazione. Se così non dovesse essere, incoraggi a lasciarsi andare in balia della corrente in una sorta di pausa di riflessione. Tu, Valentina, in che fase stai?

Sono felice di poter apparire a qualcuno come un capitano, ma non credo sia esattamente così, ho spesso paura di perdere la rotta. Volevo solo che altre ragazze come Amelia, o come me, sapessero che sentirsi un po’ perse è ok, che a volte va bene così, capita di avere l’impressione di affogare e poi si continua a rimanere a galla. Per quanto riguarda me, non so questa che fase sia, forse l’attesa di una svolta, il cercare di capire quale potrà essere il prossimo capitolo.

Margot, i tuoi genitori, gli anziani del parco, sono figure di contorno ma non inessenziali del tuo racconto. Sono elementi, per la sfera che ciascuno rappresenta, di affettività o affinità? E’ una furbizia letteraria? E’ l’integrazione a un racconto che stentava? Oppure c’era già tutto nell’idea iniziale?

I miei genitori sono molto diversi dai genitori di Amelia, e credo che anche Margot sia diversa da Otto, in arte Ridge, ma sicuramente l’ispirazione è stata la realtà a suggerirmela, fin da subito. Il romanzo è nato con questi elementi, per affettività e affinità, e li ha mantenuti saldi fino alla fine, non ci sarebbe stata Amelia senza quella parte di racconto perché nella mia penna sono nati complementari.

lo si può trovare in tutte le librerie e on line: 

https://www.amazon.it/Larte-restare-galla-Valentina-Ferrari/dp/8804735260/ref=asc_df_8804735260/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=488599583706&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=6700112700090637117&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008736&hvtargid=pla-1160223339018&psc=1