Alla scoperta dell'altro

da | Ott 2, 2016 | Filosofando

Guardarsi negli occhi è una grande risorsa, non sto dicendo nulla di nuovo ma nuova deve essere la modalità con cui mettiamo in atto questa fondamentale possibilità che la nostra natura ci sa offrire. Qualcosa di nuovo è forse racchiuso nella riflessione che vi sto raccontando.

Si dice comunemente che a quattrocchi le cose si discutono meglio, ci si capisce al volo, non nascono fraintendimenti quando l'interlocutore è lì di fronte a noi e non dietro la tastiera del computer o al microfono del cellulare. Se è vero che in due è più facile dialogare rispetto ad una moltitudine di persone perché in due non ci sono tante altre voci, idee, contraddizioni, dall'altro lato non è vero fino in fondo. In due si mettono in campo le idee e le ambizioni di due, non quelle di tutti e questo è un grosso limite.

Mi direte: “Ma nelle assemblee condominiali dove siamo in molti, ma non in tantissimi, non è poi così facile trovare soluzioni che vanno bene a tutti, in realtà si è spesso in lotta”. Certamente, ciò accade per la stessa ragione, ognuno bada al proprio piccolo interesse e dell'altro se ne infischia. Quindi? Il dialogo a quattrocchi deve diventare una palestra per allenarci con impegno e perseveranza così da diventare capaci di riproporre la stessa tecnica quando siamo in mezzo agli altri.

Portare il dialogo fuori da un rapporto a due è una delle imprese più complicate, la condizio sine qua non per riuscirci è quella di essere esperti nell'arte della conversazione. È un'abilità culturale e come tutto ciò che viene dalla cultura necessita di cura, allenamento e perseveranza. Possiamo farcela, fondamentale è iniziare prima possibile, a partire dall'infanzia. Dobbiamo insegnare ai bambini la meravigliosa scoperta dell'altro si attua entrando nei suoi occhi, alla ricerca di un mondo da scoprire e da condividere.

Maria Giovanna Farina ©Riproduzione riservata