C'è chi si denuda e chi riflette. Le donne tendono a dividersi tra loro, specie in materia di diritti civili. Abbiamo visto la discesa in campo delle Femen, famigerate paladine dei diritti della donna che amano togliersi i vestiti e mostrare il loro corpo. Nate nell'ex blocco sovietico, le Femen hanno saputo farsi pubblicità principalmente per le loro grazie esposte al vento. Si sa, le tette all'aria vanno sempre, specie in una società dove il corpo della donna piace.
Già qui ci sarebbe un'incongruenza da parte delle Femen. Il movimento però ha avuto proseliti in diverse zone del mondo, compresi i paesi a maggioranza islamica. Con giornalisti e promoter al seguito, abbiamo visto giovani ragazze denudarsi di fronte ad alcuni dei principali capi di governo e potenti vari del nostro pianeta. I fondamentalisti islamici e altri esaltati le hanno scomunicate o maledette, dando così ancora maggior risalto alle loro gesta. Il ruolo di vittime fa loro comodo. Non particolarmente amate nemmeno dalle vecchie vetero-femministe, le Femen hanno finalmente trovato le degne rivali.
Nella Francia da cui partì il sessantotto oggi nasce Antigones, movimento rosa di ragazze che non vogliono rendersi oggetto, ma soggetto pensante. Per loro le Femen sono solo delle esibizioniste che si fanno pubblicità a suon di seni mostrati gratuitamente. Le Femen vorrebbero mostrare come l'uomo sfrutta la donna e comanda il mondo. Ma con i loro corpi in bella mostra non fanno altro che eccitare i cosiddetti “cattivi”. Per le Antigoni quella delle Femen è infatti pura mercificazione di corpi in vendita, una critica che peraltro è stata più volte manifestata al gruppo anche dalle femministe della vecchia guardia.
Vestite di bianco, candide come la Madonna e guidate da una battagliera studentessa ventunenne, Iseul Turan (foto a sinistra). Fondamentale, secondo le Antigoni, è difendere la specificità del cervello nella veste di amanti, mogli e madri. Tutti ruoli in funzione dell'uomo. E non c'è da stupirsi. Per l'inventrice del gruppo anti-Femen, quello che manca ai giorni nostri è la complementarietà tra maschio e femmina: l'equilibrio alla base della società si è incrinato. E ci rimettono tutti: Anche gli uomini ne sono vittima. Le Antigoni sono state giudicate erroneamente da qualcuno come delle bigotte reazionarie. Per forza, appena un gruppo di donne parla di ruoli tipicamente femminili e condanna il libertinismo estremo e provocatorio, subito certi analisti superficiali catalogano così. Le Femen le hanno bollate come oltranziste cattoliche. Ma Antigones ha al suo interno ragazze di ogni fede, comprese atee o agnostiche. Sono le Femen semmai, a essere anti-religiose, più per convenienza che per attenta analisi teologica.
In sostanza le Femen sembrano più delle esibizioniste in cerca di facile pubblicità e di consensi presso i maschi arrapati. Antigones è un serio gruppo di riflessione sulle funzioni della donna nella nostra società. La donna deve essere il baluardo del focolare domestico. È la donna gestire la maternità e l'educazione della prole. Le Antigoni lo dicono chiaro e tondo, senza aver paura di passare per reazionarie. Non lo sono. Celebrano invece la candidezza dell'universo femminile, il fascino della purezza e la semplicità di tante donne che hanno contribuito ai tanti miglioramenti storici. Come Antigone, l'eroina della tragedia scritta da Sofocle, queste giovani donne tramite i social network cercano proselitismo con costruttive analisi e non con slogan obsoleti o pagliacciate da copertina.
Madri, mogli e amanti: queste sono le Antigoni. Un gruppo di ragazze che vogliono valorizzare il ruolo di noi donne all'interno della società. E finalmente c'è qualcuno che lo fa senza rendersi oggetto di merchandising come fanno le Femen o tirando fuori vecchi e insulsi slogan del passato come fanno certe femministe di sinistra. Senza nemmeno seguire il modello di “velina”, le Antigoni sono uscite dai confini francesi e hanno fatto proseliti anche in Italia. Io sono una di loro. Viva Antigones e viva le donne libere.