Assegno dovuto all'ex casalinga che non riesce a spendersi per altri lavori

da | Apr 27, 2017 | Anno 2017

Difficile trovare altre fonti di reddito per la donna in età avanzata che si è sempre dedicata alle faccende domestiche: contributo necessario benché siano precarie anche le condizioni dell’onerato – Sentenza, 27 aprile 2017

 

La moglie casalinga ha diritto a ricevere l’assegno divorzile perché essendosi dedicata per tutta la vita solo alle mansioni domestiche è difficile che riesca a trovare un lavoro. Lo ha sancito il tribunale di Roma con la sentenza 5743/17, depositata dalla prima sezione civile.
Il giudice, dichiara il divorzio perché non c’erano margini che la crisi di coppia potesse rientrare, poneva a carico del marito un assegno divorzile da corrispondere alla ex che, data l’età avanzata, le precarie condizioni di salute e il fatto di aver svolto solo mansioni domestiche, aveva difficoltà a recuperare una fonte di reddito.
Il tribunale capitolino ritiene che la domanda sull’assegno divorzile avanzata dalla donna sia fondata. Dei due coniugi, il marito risulta l’unico a percepire redditi da una doppia attività di dipendente e amministratore di condominio; la ex, invece, considerata la lunga durata del matrimonio e l’età che hanno determinato «l’estromissione dal mondo del lavoro», non può contare su fonti di reddito alternative all’assegno. È vero che i coniugi, dopo la vendita dell’immobile, hanno diviso il ricavato e che la donna, oltre a comprare un piccolo appartamento è riuscita a conservare una «certa riserva finanziaria», a differenza del marito che ha interamente disperso il patrimonio, ma ciò non toglie che l’onerato debba versare il contributo. E infatti – conclude il collegio – le condizioni dell’uomo che deve provvedere al pagamento del fitto e alle sue esigenze sono sì precarie «ma di certo non deteriori rispetto a quelle della moglie che, pur godendo del beneficio di una piccola casa e di modesti risparmi è del tutto priva di entrate correnti». Si giustifica, pertanto, la previsione di un assegno dell’importo di 200 euro mensili in favore della ex.