Autosufficiente la donna che lavora nel pubblico impiego con contratti a termine sempre rinnovati negli ultimi anni: lei ha la casa ed è «autosufficiente», lui guadagna bene ma spende per i figli – Sentenza, 26/11/2017
Continua a oscillare il pendolo dell’assegno divorzile fra le interpretazioni contrastanti dei giudici di merito dopo il revirement della Cassazione, che con la sentenza 11504/17 ha mandato in soffitta il criterio del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio per verificare se il richiedente ha diritto al contributo a carico dell’ex coniuge.
Ora è la volta della quarantenne precaria del pubblico impiego che non ottiene il trattamento economico anche se lavora da anni con contratti a tempo determinato. E ciò perché ha una professionalità specifica e dispone della casa ex familiare, di cui è comproprietaria al 50 per cento: è insomma «autosufficiente» in linea con il principio di autoresponsabilità economica degli ex coniugi e la natura assistenziale dell’assegno divorzile. È quanto emerge dalla sentenza 19803/17, pubblicata dalla prima sezione civile del tribunale di Roma.