Documento riassuntivo Assemblea nazionale delle lavoratrici statali
LE DONNE nel pubblico impiego
Roma 11 marzo 1976
Cgil Federazione nazionale degli statali
L’Assemblea nazionale delle lavoratrici statali, promossa dalla Federstatali CGIL e svoltasi 1’11 marzo al Teatro Centrale di Roma, ha visto la partecipazione di circa 300 delegate di base, di rappresentanze sindacali e di forze politiche democratiche.
Nel corso del dibattito è stato rilevato, proprio perchè la condizione della donna nell’Amministrazione statale è collegata alla situazione del Paese e, quindi, il sindacato deve porsi obiettivi sia generali che particolari in grado di portare ad un cambiamento, che è necessario innanzitutto, come obiettivo generale, condurre una battaglia per modificare profondamente l’attuale modello di sviluppo, estendendo la base produttiva del Paese, andare ad un controllo degli investimenti da indirizzare verso scelte di riconversione e di risanamento dell’economia, per una rapida ripresa economica, senza la quale sarà difficile ottenere un aumento dell’occupazione per uomini e donne.
L’Assemblea ha anche sottolineato che occorre privilegiare quelle scelte di consumi e di strutture sociali che oltre a garantire un vivere più civile per tutta la società e liberare la donna dalle servitù tradizionali, costituiscono anche una fonte di occupazione per tutto il Paese.
In questo quadro è vista l’intensificazione della lotta per il superamento della crisi in quanto tale problema è un punto nodale della strategia di trasformazione proprio perché è stata la debolezza del nostro sistema a dare caratteri più gravi alla crisi interna italiana, dalla quale occorre uscire con un diverso orientamento.
Di particolare importanza in questo quadro è apparsa all’Assemblea l’esigenza di una riforma della pubblica Amministrazione sia a livello centrale che delle autonomie locali, una riforma che realizzi servizi in rapporto diretto con l’utenza, rendendo così « produttiva» in senso sociale la macchina dello Stato.
Le lavoratrici hanno particolarmente sottolineato come i temi di una nuova organizzazione del lavoro, che dia una diversa collocazione a lavoratori e lavoratrici, consentiranno quindi sia una maggiore democrazia all’interno che l’efficacia dell’apparato statale. Proprio per questo è particolarmente valida la proposta di qualifica funzionai e avanzata dai sindacati che, aggredendo l’attuale carattere burocratico e farraginoso della macchina dello Stato, è ricca di quei contenuti di valorizzazione della professionalità significativi di una dignità di lavoro per tutti.
In tale ambito l’Assemblea, analizzando la condizione delle lavoratrici, ha posto in evidenza come la statale sia emarginata, mortificata e, quindi, sottoutilizzata nella sua attività di lavoro da una Amministrazione paternalistica e, quindi, proprio perché cosciente, rifiuta quella che un’analisi superficiale chiama «posizione di privilegio» e si batte per avere all’interno del posto di lavoro una posizione qualificata, dignitosa ed al servizio del Paese.
Grande risalto è stato dato dall’Assemblea alla necessità di realizzare i servizi sociali ed, in particolare, gli asili nido e le scuole materne che, oltre a permettere la socializzazione precoce del bambino, consentono tra l’altro alla lavoratrice di essere presente in maniera più partecipata e responsabile all’interno del posto di lavoro. Le lavoratrici hanno sottolineato che occorre una rapida attuazione da parte delle Regioni e degli enti locali della legge sulla gestione delle strutture dell’ONMI passate agli enti locali e sui consultori che debbono essere pubblici e gratuiti per svolgere un ruolo di prevenzione e di educazione sessuale ai fini di una maternità e paternità responsabile, predisponendo anche i mezzi per la loro gestione sociale e democratica. E’ stata inoltre affermata la necessità di sviluppare centri di prevenzione che tutelino la salute di tutti i lavoratori ed in particolare delle lavoratrici, proprio perché in alcuni settori subiscono gravi danni durante la gestazione con un alto tasso di aborti bianchi.
L’Assemblea ha anche dibattuto i temi relativi alla nuova legislazione da adottare in materia di aborto, sollecitandone la rapida approvazione da parte del Parlamento ed affermando il ruolo determinante della donna per quanto riguarda una decisione libera e responsabile. Sempre a questo proposito è stato precisato che il sindacato ha un suo modo di collocarsi nella battaglia per i diritti civili, prescindendo da posizioni di principio che, data la diversa collocazione ideologica e religiosa delle masse lavoratrici, potrebbero incrinare quell’unità dei lavoratori che è indispensabile premessa per ogni battaglia di progresso sociale e civile. Di conseguenza il sindacato deve porsi con un proprio ruolo specifico rispetto alle sedi politiche che portano avanti tali battaglie: battendosi cioè per quelle concrete strutture sociali senza le quali a nulla varrebbero prese di posizione di principio ai fini di un cambiamento delle condizioni reali delle lavoratrici.
L’Assemblea ha ancora messo in luce come i principi ispiratori del nuovo diritto di famiglia riguardo alla parità fra i coniugi debbano svolgere i loro riflessi anche sulla normativa relativa alla reversibilità della pensione, agli assegni familiari ed alla anagrafe civile. E’ stata anche auspicata una correzione della legge n. 1204 del 1971, che tutela la maternità, proprio in quella parte che tratta della concessione dei congedi per malattia dei figli, nel senso che i congedi stessi siano concessi non alla madre soltanto ma, alternativamente, o al padre o alla madre. in modo da conseguire "effettiva parità fra i coniugi anche sotto questo profilo, andando di fatto alla modifica di certi atteggiamenti culturali e di costume in modo da recuperare al tempo stesso la figura paterna proprio perché essenziale per una armonica educazione dei minori.
l’organizzazione dell’Assemblea e la folta e sentita partecipazione delle delegate a tale iniziativa hanno consentito di rilevare all’interno della Federstatali un potenziale di quadri che deve trovare uno sviluppo organizzativo. la prima indicazione politica che è emersa è quella di giungere ad una effettiva valorizzazione della donna nelle strutture del sindacato a tutti i livelli e di continuare nel reperimento e nella formazione di nuovi quadri femminili del sindacato in modo da avere un sempre maggior potenziale da responsabilizzare sia per la sua qualità che quantità.
le lavoratrici statali hanno sottolineato che il Convegno nazionale di organizzazione dovrà rappresentare una occasione anche per l’aumento della presenza femminile all’interno del sindacato e per lo sviluppo di iniziative In questa direzione che contribuiscono alla crescita complessiva del sindacato. l’Assemblea ha rilevato che proprio per conseguire un approfondimento dei problemi riguardanti la condizione della lavoratrice statale occorre costituire una commissione nazionale di lavoratrici che rappresenti un momento reale di coordinamento delle iniziative specifiche.