Il silenzio è fondamentale in quest’epoca di oscenità urlate ed è un’indispensabile condizione per la ricerca interiore. “Chi come me aiuta gli altri nella ri-cerca di sé non può avere paura dell’isolamento, né interiore né fisico” mi sono detta con estrema convinzione per poter affrontare una sfida che fino ad allora avevo solo immaginato. Sono sempre al lavoro per migliorare la mia forza e per prepararmi ad imparare a vivere senza dipendere da alcuno: bisogna essere pronti a qualsiasi evenienza. La scorsa estate ho fatto un’esperienza di silenzio: ho vissuto per cinque giorni da sola, con la sola compagnia del mio cane che per un malintenzionato non è un ostacolo, in una casa isolata in mezzo al bosco. Lì c’era solo il suono della natura alternato dal rumore del silenzio. Beh, soprattutto la prima notte un po’ di paura l’ho avvertiva, gufi e civette cantavano emettendo suoni poco rassicuranti, animali notturni si muovevano furtivamente creando un fruscio da pelle d’oca, il mio cane abbaiava con un tono preoccupato: mi sono addormentata alle prime luci dell’alba! Al risveglio, soddisfatta per il primo passo della mia avventura, ho acceso il portatile, unico mezzo innaturale che mi sono concessa per scrivere le mie impressioni (il cellulare era in un cassetto per eventuali emergenze) ed ho iniziato a produrre una scrittura fluida e ricca di nuove idee. Le notti successive sono trascorse con maggior tranquillità, mi sono abituata presto al silenzio, lui ha saputo, forse riconducendomi all’Eden del grembo, nutrirmi di coraggio e di forza: mi sono via via convinta che essere soli può diventare una grande opportunità se si sa cogliere l’esperienza nel suo significato più simbolico abbandonando con fiducia la paura. Essere soli è una caratteristica della condizione umana che non va temuta ma elaborata. Ognuno di noi può cercare cose diverse nell’esperienza del silenzio, chi un rapporto con la divinità, chi la ri-cerca di sé, chi un luogo individuale dove mettersi in gioco senza nessuno che ponga domande o questioni. La comunicazione con gli altri contraddistingue la nostra esistenza e non si può vivere bene se l’isolamento è costante, ma essere soli in un contenitore silenzioso per un certo periodo può aiutare a far pulizia di tante parole che inquinano, per la loro inutilità, violenza, volgarità e stupidità, la nostra vita quotidiana. Eliminare l’inutile e il dannoso è uno dei compiti prioritari della filosofia ed il silenzio può diventare un rimedio efficace per portare a termine la missione. Il famoso filosofo Renato Cartesio racconta di aver elaborato il suo famoso metodo stando seduto, solo ed in silenzio vicino alla stufa per numerosi giorni in compagnia dei suoi pensieri, così egli narra la sua esperienza costellata di silenzio nell’opera autobiografica Discorso sul metodo.
Ripuliti dal silenzio si torna con maggior vigore e consapevolezza dei propri limiti alla nostra occupazione abituale. Ho così avuto la conferma di non temere affatto la solitudine e di apprezzare il rispetto dei miei tempi in tutto ciò che ho sperimentato, compresa la riflessione. È stata davvero un’esperienza silenziosa di crescita.
Maria Giovanna Farina