Mentre Rio de Janeiro apre le porte alle Olimpiadi, le organizzazioni che contrastano il traffico di persone fanno opera di sensibilizzazione nelle scuole. Un'azione "in rete" affinché le medaglie non siano deturpate dal dilagare della prostituzione coatta. Ce ne parla Chiara Dusi, suora missionaria comboniana in Brasile
Lo scorso giugno, nella nostra assemblea continentale americana, è emerso fortemente che Animazione missionaria e Giustizia e Pace vanno sempre più de mãos dadas, di pari passo, e che le diverse comunità comboniane hanno dato un’a ttenzione particolare al tema della Tratta di persone, la schiavitù di oggi.
In America Latina le diverse Conferenze nazionali delle religiose sono organizzate in reti intercongregazionali di prevenzione e lotta contro la Tratta: rete Kawsay in Perù, Tamar in Colombia, Um grito pela Vida in Brasile. In ogni Paese dove siamo presenti abbiamo perlomeno una sorella che collabora “in rete”.
Anche la Clar (Conferenza delle religiose e religiosi dell’America Latina e Caraibi) organizza periodicamente incontri di formazione e di scambio tra le varie reti nazionali, soprattutto per chi lavora per il coordinamento nazionale.
Tutte le reti fanno capo a Talita Kum, la Rete internazionale della vita consacrata contra la Tratta di persone, promossa dall’Unione internazionale delle Superiore generali (Uisg) e attualmente coordinata dalla nostra consorella Gabriella Bottani.
Con il nostro gruppo Um grito pela vida di Porto Velho, in Rondônia, ci riuniamo una volta al mese per un incontro di programmazione e riflessione: siamo cinque religiose di diverse congregazioni, tre ragazze in formazione, un religioso e tre laiche. Organizziamo incontri di sensibilizzazione e prevenzione per alunni e professori nelle scuole pubbliche dei quartieri periferici della città e delle comunità fluviali lungo il Rio Madeira. Ogni mese ci rechiamo in una scuola diversa, incontrando tutte le classi che si alternano nei turni: mattutino, pomeridiano e notturno. Raggiungiamo circa mille giovani.
Crediamo che aprire il dibattito sulla Tratta già sui banchi di scuola delle aree socialmente più vulnerabili sia un buon modo per affrontare la questione. Non è però sufficiente. Cerchiamo di allacciare relazioni con le istituzioni pubbliche di educazione e assistenza sociale, per dare visibilità capillare a questo crimine sommerso. E invochiamo anche politiche di protezione e assistenza alle vittime.
Sapore brasiliano, profumo amazzonico
Negli ultimi anni l’ardore profetico della riflessione della Chiesa brasiliana si è un po’ assopito, eppure godiamo ancora dell’eredità carismatica di tanti e tante che fan sì che non si spenga il fuoco sotto la cenere.
Un momento forte di riflessione e azione è la Campagna di Fraternità, organizzata ogni anno su tutto il territorio nazionale durante la Quaresima. Nel 2016 ha sviluppato il tema “Casa comune, nostra responsabilità” sull’accesso all’acqua potabile e al sistema fognario, con lo slogan “Voglio vedere il diritto sgorgare come una sorgente e la giustizia scorrere come un torrente perenne” (Amos 5,24). …
Chiara Dusi, suora missionaria comboniana in Brasile