Casa Internazionale delle Donne: la rivoluzione delle donne nella Siria

da | Apr 3, 2019 | Appelli, Comunicati

COMUNICATO STAMPA

Giovedi 4 aprile ore 18.30

La rivoluzione delle donne nella Siria del nord Incontro con Maria Edgarda Marcucci “EDDI”

Casa Internazionale delle Donne Via della Lungara, 19 Roma

Partecipano Simonetta Crisci, avvocata dell' Associazione donne diritti e giustizia” e Beritan Gurmez giovane donna Kurda in Italia su percorsi di libertà delle donne in Kurdistan.

Maria Edgarda Marcucci “Eddi” è una delle cinque persone italiane che hanno scelto di partire per conoscere il #Rojava, #Siria, e in seguito unirsi alle #Ypj, le Unità di difesa delle donne, per combattere #ISIS e difendere la rivoluzione confederale della Siria del Nord e dell’Est.

Nonostante il silenzio dei media occidentali, continua lenta e inesorabile quella che forse è la più grande rivoluzione culturale e politica della contemporaneità, che ci parla di libertà, di autonomia della donna e di fratellanza fra i popoli.

Le combattenti curde (Ypj) hanno un ruolo di primo piano nella campagna per la liberazione della Siria del nord e dell’est, dallo Stato Islamico. Ma non sono semplicemente donne soldato. Sono molto di più. Sono donne di pace (costrette a imbracciare le armi per difendere il loro popolo) e militanti per i diritti umani, civili e in particolare, per i diritti delle donne in terre nelle quali cultura e religione hanno spesso negato qualsiasi libertà femminile.

Eddi, come i suoi compagni Davide, Jacopo, Jack e Paolo, rischia di essere considerata socialmente pericolosa, di cadere nella trappola repressiva per aver rischiato la propria vita in Siria, per la libertà di tutte e tutti, così come è accaduto al giovane fiorentino Lorenzo Orsetti, “Orso”, la cui morte alcuni giorni fa ha suscitato dolore e costernazione in tutta Italia.

Il 25 Marzo si è svolta la seconda e ultima udienza in merito alla richiesta della Procura e la Corte d'Assise avrà 90 giorni per legittimare la validità del provvedimento che nega a lei e agli altri quattro ragazzi che si sono recati in questi anni a vario titolo nella Federazione Democratica della Siria del Nord, la possibilità di svolgere qualunque attività sociale e politica attraverso un provvedimento di sorveglianza speciale, una misura di prevenzione, che li porterà al divieto di soggiorno nella loro città, dove vivono e lavorano dalla nascita, ritiro della patente e del passaporto, divieto di uscire di casa dalle 19 alle 7, impossibilità di frequentare pubbliche riunioni o di associarsi a più di due persone, il che vuol dire impedire in qualunque modo la sua attività di divulgazione della sua esperienza al fianco delle donne curde.

La sorveglianza speciale è un’eredità del Codice Rocco e dovrebbe essere rimessa in discussione per affermare i principi di libertà e solidarietà sanciti dalla nostra Carta Costituzionale; difendiamo Eddi e tutti coloro che lottano per una società libera e giusta.

L’Isis scompare militarmente dalla Siria, grazie all’apporto determinante delle formazioni di difesa
del popolo kurdo, maschili e femminili (YPG, YPJ), ma la magistratura torinese rischia di punire quei

giovani che hanno risposto all’appello di civiltà che li ha portati a combattere a fianco della Coalizione Internazionale, insieme alle donne e agli uomini che il 23 marzo u.s. hanno abbattuto l’ultima roccaforte dello Stato criminale islamico a Baghouz.

L’evento è ad ingresso libero ed è parte dell’attività politica e d’informazione al fianco delle donne che fa della Casa internazionale delle donne un luogo insostituibile.

Difendiamo le donne, i diritti delle donne, l’idea di una società più giusta e chi lotta per questo. Sosteniamo la Casa internazionale delle donne su www.lacasasiamotutte.it

Info e comunicazioni: maria.brighi@gmail.com