Divorzio breve affossato alla Camera, l’allarme dei matrimonialisti: «Si rischia l’esodo all’estero», 31 ottobre 2012

da | Nov 5, 2012 | Anno 2012

Divorzio breve affossato alla Camera, l’allarme dei matrimonialisti: «Si rischia l’esodo all’estero»
L’Ami contro la scomparsa dall’ordine dei lavori del ddl approvato in Commissione, mentre sono sempre più le coppie che adiscono giudici stranieri

Doveva arrivare in primavera nell’aula di Montecitorio il ddl sul divorzio approvato circa sette mesi orsono dalla commissione Giustizia e invece del testo non c’è traccia nell’ordine dei lavori della Camera, dopo esservi stato inserito il 21 maggio scorso (cfr. “Primo sì al divorzio breve: durerà un anno la separazione per coniugi senza figli, due se ci sono minori”, pubblicato il 24 febbraio nella sezione Focus). Ora per ottenere la calendarizzazione in aula ha iniziato lo sciopero della fame il segretario della Lega italiana per il divorzio breve, Diego Sabatinelli. E «solidarietà e vicinanza» alla protesta è espressa dall’Associazione avvocati matrimonialisti italiani: «L’Italia ha bisogno di fare un salto di qualità rispetto al diritto di famiglia e le sue riforme urgenti: tribunale per la famiglia, patti prematrimoniali, mediazione familiare, specializzazione dei giudici e degli avvocati», spiega il presidente dell’Ami, Gian Ettore Gassani. «Ma di sicuro – aggiunge – la svolta improrogabile è quella relativa alla riduzione dei tempi per poter chiedere e ottenere il divorzio: da tre anni a un solo anno, che diventano due anni nel caso di presenza di figli minorenni».
Game over
E certo nel nostro Paese risultano lunghi i tempi per sciogliere il matrimonio in confronto ai partner comunitari. Nel resto d’Europa, tranne che in Polonia, Malta e Irlanda del Nord, la fase della separazione non esiste più o è una libera scelta dei coniugi, mentre il divorzio si ottiene in tempi molto brevi, da tre a dodici mesi in media. In Italia, invece, servono in media sette anni che diventano dodici in caso di processo in appello e Cassazione. Prospera intano il fenomeno del turismo di “fine nozze”, con i nostri connazionali che si rivolgono ai giudici stranieri per ottenere a buon mercato un divorzio valido in Italia: in Romania esistono agenzie che offrono pacchetti da tutto compreso da 3.500 euro, comprensivi di viaggio a Bucarest, spese legali, interprete e traduzione. E l’effetto dello scioglimento del vincolo è immediato. «Se il legislatore italiano continuerà a ignorare le istanze di milioni di cittiadini – conclude Gassani – si assisterà sempre più a un esodo di massa di italiani all’estero per esercitare il sacrosanto diritto di sciogliere il matrimonio in tempi ragionevoli».

Scomparso dai radar.