di Sabrina Bergamini
La Commissione europea ha lanciato un nuovo piano d’azione sulla parità di genere nell’azione esterna. L’emancipazione femminile deve essere al centro della ripresa, specialmente in una pandemia che pesa di più sulle donne
Mettere i diritti delle donne al centro della ripresa globale per garantire un mondo in cui ci sia parità di genere. Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Commissione europea si impegna a promuovere la parità di genere e l’emancipazione delle donne in tutte le azioni esterne della Ue.
Infinite analisi hanno messo in evidenza che la pandemia da Covid ha avuto un impatto maggiore sulle donne durante il lockdown in termini di carico di lavoro squilibrato, smartworking e welfare familiare. Ma le conseguenze della pandemia continueranno a pesare anche nel prossimo futuro in termini di emancipazione femminile e livello di povertà, con le donne già più fragili dal punto di vista lavorativo e alle prese con un rischio maggiore di cadere in situazioni di povertà.
Lo riconosce la stessa Commissione europea che spiega: «Sebbene alcuni progressi significativi, benché disomogenei, siano stati conseguiti per quanto riguarda la promozione dei diritti delle donne e delle ragazze, nel mondo nessun paese è sulla buona strada per raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze entro il 2030. Inoltre – prosegue Bruxelles – le conseguenze sanitarie e socioeconomiche della crisi COVID-19 stanno colpendo in maniera sproporzionata le donne e le ragazze. Per esempio, dato che sono in prevalenza le donne a essere occupate nel lavoro informale e in settori vulnerabili, la perdita di posti di lavoro è nel loro caso di 1,8 superiore a quella degli uomini. Tra le donne il tasso di povertà potrebbe aumentare del 9,1%».
Piano d’azione Ue sulla parità di genere nell’azione esterna
Oggi la Commissione europea ha dunque lanciato il nuovo piano d’azione dell’UE sulla parità di genere e l’emancipazione femminile nell’azione esterna per il periodo 2021-2025 (GAP III), che vuole accelerare i progressi nell’emancipazione delle donne e delle ragazze.
Il piano d’azione sulla parità di genere fornisce alla Ue «un quadro politico con cinque pilastri d’azione per accelerare i progressi verso l’adempimento degli impegni internazionali e verso un mondo in cui tutti abbiano la possibilità di realizzarsi».
La promozione della parità di genere diventa una priorità di tutte le politiche e le azioni esterne.
In piano d’azione invita ad esempio a progredire più velocemente e a concentrarsi sulle principali aree tematiche di impegno, tra cui la lotta contro la violenza di genere e la promozione dell’emancipazione economica, sociale e politica delle donne e delle ragazze. Pone l’accento sull’accesso universale all’assistenza sanitaria, sulla salute sessuale e riproduttiva, sulla parità di genere nell’istruzione e sulla promozione della parità di partecipazione e di leadership. E integra la prospettiva di genere nella transizione verde e nella trasformazione digitale.
Sostiene la Commissaria per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen: «Un maggiore impegno nella parità di genere è fondamentale per una ripresa sostenibile dalla crisi COVID-19 a livello mondiale e per la costruzione di società più eque, inclusive e prospere. Le donne e le ragazze sono in prima linea di fronte alla pandemia e devono essere anche al timone della ripresa. Il nostro auspicio, in quanto Commissione geopolitica, reattiva e sensibile alle specificità di genere, è che si realizzi una collaborazione più stretta con gli Stati membri e con tutti i partner per costruire un mondo veramente garante della parità di genere».