Elezioni Regionali: PATTO DELLE DONNE per la PUGLIA Turismo sostenibile e imprenditoria femminile

da | Ago 22, 2020 | Donne e politica

 

 

Questo documento contiene delle proposte che Stati Generali delle Donne indirizza ai candidati e alle candidate alle prossime Elezioni Regionali che, per effetto del lockdown per la pandemia da Covid-19, sono state rinviate a settembre 2020. Noi chiediamo che chi si candida dichiari di sostenere questo Patto delle Donne di Puglia e si impegni a concretizzarlo nel caso di ingresso nel nuovo Consiglio regionale.
Stati Generali delle Donne chiede un incontro per discutere come pensiamo che si debba investire nei diritti delle donne e nei settori economici connessi a quei valori di cui sono tradizionalmente portatrici, come la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente, il mantenimento della biodiversità, la cura dei beni comuni, insieme alle istanze egualitarie e democratiche. Le nostre proposte specifiche per la popolazione femminile pugliese partono dall’osservazione che il nostro territorio presenta una vocazione allo sviluppo di un settore quale quello turistico, dove le misure che favoriscono l’occupazione comportano una coerenza tra i valori della sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle competenze di genere.

Il quadro socioeconomico

La Puglia è la regione che presenta i maggiori livelli occupazionali e di benessere equo e sostenibile (Istat 2019) del Sud, ma scende nel suo primato se il confronto è effettuato con le regioni del Nord e delle analoghe a livello europeo. Infatti dal confronto con le regioni con il più basso tasso di occupazione in Europa emerge la sua migliore performance (49,4% delle persone tra i 20 e i 64 anni che sono al lavoro) rispetto alla media occupazionale della Ue del 73,1% (Eurostat 2018). Nonostante il tasso occupazionale sia lievemente aumentato anche grazie alla componente femminile, la Puglia comunque vede peggiorata la qualità del lavoro, soprattutto perché il sistema produttivo è di piccole e piccolissime unità imprenditoriali, con scarsa propensione all’innovazione e con bassa domanda di lavoro qualificato. In Puglia si avverte il rischio di un declino demografico e soprattutto un depauperamento di intelligenze giovanili già formate, dal momento che aumentano quelli che emigrano verso il Nord (oltre 2 milioni negli ultimi 15 anni) e tra questi il 33% sono laureati.
Analizzando più approfonditamente questo quadro socio-economico, si è notato che
una delle leve che potrebbe essere messa in moto per frenare l’emorragia di giovani e in particolare di giovani donne, è quella di incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile nel settore turistico. Le ragioni sono essenzialmente due:
– 1. Il tessuto imprenditoriale frammentato in piccolissime unità, che mostra in
alcuni settori, come l’agricoltura, l’artigianato e il turismo, una notevole
presenza femminile.
– 2. La vocazione turistica della Puglia che ne ha fatto un luogo attrattivo soprattutto per le vacanze balneari, ma che ha zone interne ancora sconosciute e
potenzialmente attrattive per un turismo slow e sostenibile

1. Il tessuto imprenditoriale

Dai dati si rileva che il profilo imprenditoriale che negli ultimi anni ha assunto un notevole spessore è senza dubbio quello delle aziende femminili (laddove cioè la partecipazione di genere risulta superiore al 50%), e l’indice di imprenditorialità (misurato al 3° trimestre 2018) è del 27,0 % nella provincia di Foggia, il più alto rispetto alle altre province pugliesi (Elaborazioni statistiche della CCIAA di Brindisi 2018).
In Puglia il tasso di femminilizzazione delle imprese è del 23,10%, non c’è un grande aumento nell’ultimo anno rilevato, ma aumenta del 3% tra le imprese rette da stranieri
(il tasso di femminilizzazione è del 26,47%). Tra le province pugliesi Bari ha un tasso di femminilizzazione del 21,34%, Brindisi 22,60%, Lecce 22,38%, Taranto 25,43%,
Foggia 25,96% il più alto (Unioncamere osservatorio imprenditoria femminili info camere 2018)
L’artigianato rappresenta una realtà importante e dinamica in Puglia (Osservatorio
sull’artigianato 2018). Alla data del 31 dicembre 2017, le imprese artigiane attive rappresentano il 20,8% del totale delle imprese operanti in regione, tuttavia l’artigianato pugliese subisce un calo molto consistente, maggiore rispetto alle altre regioni italiane. Nella ripartizione provinciale le imprese artigiane sono localizzate il 39% a Bari, il 66% a Lecce, l’11% a Taranto, il 10% a Brindisi e il 14% a Foggia. L’analisi dell’andamento demografico delle imprese artigiane mostra che il numero delle cessazioni è sempre superiore a quelle delle iscrizioni. Diminuisce anche il numero di chi intraprende un’attività artigiana. L’imprenditoria femminile artigiana in Puglia interessa le attività di servizi e per numerosità Noleggio e agenzie di viaggio. Le imprese giovanili tra le artigiane collocano la Puglia in un posto di tutto rispetto pecie nel Sud, ma subiscono un calo. Un contributo importante al sistema economico arriva dalle imprese straniere.

La Puglia vanta una gloriosa e secolare tradizione nel campo dell’artigianato artistico,
un settore produttivo che svolge un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale
del territorio regionale, con rilevanti potenzialità che meritano di essere valorizzate. La ceramica, la cartapesta, i vetri artistici ed i mosaici, la pietra leccese, la tessitura ed il ricamo sono i prodotti che maggiormente rappresentano la Puglia. La fabbricazione di oggetti in ferro battuto o la lavorazione del vetro sono settori dell’artigianato artistico pugliese, come anche le attività di tessitura e ricamo.
In Puglia l’artigianato artistico è un settore in calo, anche perché la cultura popolare
che rappresenta è ancora misconosciuta, svilita, relegata in una categoria, quella delle
tradizioni popolari, del folklore ritenuto epifenomeno minore di costume. La presenza femminile sembra rilevante nel settore dell’artigianato artistico tradizionale, come quello dei merletti.

2. Il turismo sostenibile

In Puglia, nel settore del turismo, le imprese femminili avevano segnato una crescita
complessiva leggermente più alta della crescita del totale delle imprese (Unioncamere Osservatorio delle imprese femminili 2017), soprattutto con le attività di ristorazione, con una parte minore di servizi di alloggio e ancora meno di servizi di intermediazione come agenzie di viaggio e tour operator. Tuttavia, come per il turismo a livello nazionale, da sempre considerato uno dei settori trainanti della nostra economia tanto da incidere sull’occupazione direttamente e indirettamente nella misura di circa il 15% dei posti di lavoro (ISTAT, Banca d’Italia, Bollettino dell’Ufficio Studi Enit-Agenzia nazionale del turismo), anche in Puglia i dati ci raccontano degli effetti negativi che ha avuto il lockdown per la pandemia da Covid-19. Come nell’intero Paese, anche in Puglia sono crollati gli arrivi internazionali così come i flussi domestici, e l’impatto è forte sul turismo stagionale per cui le località pugliesi legate ai mesi di punta estivi appaiono maggiormente colpite.
Ora, prendendo in considerazione le caratteristiche socioeconomiche della Puglia, appena descritte, la sua vocazione turistica, ma insieme la crisi del turismo, soprattutto
di massa e balneare, che ha caratterizzato e caratterizza ancora la Puglia
nell’immaginario dei turisti italiani e esteri, la strada per promuovere l’occupazione delle donne, nello specifico l’imprenditoria femminile, appare quasi obbligata.
La proposta è di dare avvio a un tipo di turismo con concetti che declinano facilmente
la cultura di genere, quale quella della conservazione del patrimonio culturale e artigianale o quella del servizio e della cura, con la sostenibilità e la consapevolezza che ispirano il turismo che valorizzi territori sconosciuti, che rendano lento il viaggio e il cammino, che riescano a mettere insieme cibo con tramonto o alba o con chiese o con monumenti o con musei. 
Questo è il turismo che porta a camminare con leggerezza respirando il silenzio di paesaggi intoccati dall’asfalto e dall’urbanizzazione.

Le AZIONI previste nel Patto delle Donne della Puglia

La possibilità di elaborare proposte innovative e iniziative di valorizzazione del territorio pugliese non può prescindere dalla creazione di una Task Force di genere dedicata alla realizzazione di piani occupazionali per le donne, in particolare di incentivazione, sostegno amministrativo e finanziario, all’imprenditoria femminile.
La prospettiva più immediata è quella di rendere visibili le iniziative esistenti e cercare di creare connessioni di sistema, coinvolgendo le istituzioni politiche e economiche, enti museali e culturali, associazioni e alcune società di servizi. L’obiettivo prioritario resta quello di incentivare l’imprenditoria di genere attraverso la valorizzazione delle peculiarità locali, creando brand territoriali per identità distintive che traducano bisogni latenti di turismo sostenibile, nella convinzione che lo sviluppo di questo settore economico crei maggiori opportunità alle potenziali imprenditrici.

In questa prospettiva appare subito necessario mettere in atto MISURE PROPEDEUTICHE in grado di:
– Creare opportunità lavorative/imprenditoriali valorizzando i territori e mettendo a sistema le iniziative esistenti
– Intervenire sulla popolazione femminile che è stata espulsa dai settori
eno/gastronomici legati alle tradizioni locali e contemporaneamente pianificare momenti formativi per la riconversione e l'adeguamento al settore turistico utilizzando anche linee guida di comportamento imprenditoriale
– Sostenere l’iniziativa imprenditoriale in attività turistiche e servizi sociali mettendo a disposizione spazi e immobili individuati anche tra i beni pubblici non utilizzati e i beni confiscati alla criminalità.

Appare poi importante realizzare MISURE CHE FAVORISCANO E SOSTENGANO LE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI delle DONNE. Tra le più importanti azioni in questa direzione è quella di aprire uno SPORTELLO di servizi all’attività d’impresa, specie se avviata da giovani. E a tal fine, è quindi opportuno mettere a disposizione competenze:
– Dotare lo Sportello di staff formativo/consulenziale in tema di creazione d’impresa,
di formulazione di Business Plan, di intercettazione e utilizzo di Fondi pubblici/Comunitari
– Creare linee di credito agevolato con Banche da convenzionare
– Accendere Convenzioni con Ordini/Associazioni/Studi Professionali per la gestione d’impresa e del personale, per la valutazione dei rischi aziendali e del benessere di chi vi lavora

Le azioni direttamente finalizzate alla vita dell’impresa non possono non prevedere anche MISURE DI WELFARE AZIENDALE e TERRITORIALE, perché queste, come è provato, hanno un effetto moltiplicatore in termini di occupazione nei servizi e nell’indotto. Nondimeno è opportuno l’intervento sulle strutture della MOBILITÀ e della COMUNICAZIONE. Tra queste misure, alcune non sono eludibili, come le seguenti:
– Promuovere, cofinanziare o accendere convenzioni tra Impresa e Strutture a sostegno della Cogestione Domestica di Figli/Anziani, o alle Fragilità Sociali/Economiche
– Incentivazione car-sharing rosa, accendere convenzioni trasporto pubblico per donne anziane/ disabili
– Incentivare la creazione di Reti di imprese per fruire di Consorzi e Centri di servizi sociali, di formazione, di comunicazione attraverso social network, di promozione
e formazione all’e-commerce.

La prospettiva del turismo sostenibile in Puglia

Nel Patto, nell’ambito delle azioni per promuovere l’imprenditoria femminile nel turismo sostenibile, si intende proporre specifici interventi di valorizzazione del territorio della Daunia, per realizzare il Progetto “Monti Dauni. Camminare con lentezza respirando il silenzio”, già avviato dagli Stati Generali della Puglia. Questo può essere considerato un PROGETTO PILOTA per la declinazione in termini di genere di concetti economici nel settore turistico all’interno del quadro socioeconomico regionale. Infatti, i Monti Dauni, se pur abbastanza sconosciuti, risultano essere il posto ideale per il turismo slow, sostenibile e consapevole, diverso da quello di massa e balneare che ha caratterizzato e caratterizza ancora la Puglia nell’immaginario dei turisti italiani e esteri. In più, nella Daunia sembra che non esistano aziende a gestione femminile, soprattutto nel settore ricettivo turistico, ma anche nel settore agroalimentare, agrituristico e dell'artigianato. Con questo progetto si vuol puntare proprio sull'emersione (e creazione) di quelle forme di imprenditoria e di lavoro in generale, che possano diventare un punto di riferimento non solo per un nuovo modo di fare sviluppo turistico ma anche per una straordinaria opportunità di emancipazione economica per le donne del posto.
Gli obiettivi del Progetto Puglia sono finalizzati a rendere visibili le iniziative esistenti
e cercare di creare connessioni di sistema e a incentivare l’imprenditoria di genere attraverso la valorizzazione delle peculiarità locali. Per la sua realizzazione si sono individuati alcuni punti di forza, come peculiarità naturali, luoghi di interesse storico/artistico/architettonico, un patrimonio culturale e una tradizione imprenditoriale e artigianale, e alcuni punti di debolezza, come le caratteristiche morfologiche territoriali, un tessuto imprenditoriale e artigianale scarsamente valorizzato e sconosciuto, scarse strutture ricettive alberghiere, culturali e di svago per pochi flussi turistici e ridotta permanenza, una lenta mobilità pubblica su gomma, scarsi servizi di trasporto privati, oltre la mancanza di strategie di comunicazione e promozione dell’offerta turistica. Il Progetto Puglia si propone, quindi, di concorrere ad evitare l’abbandono e il depauperamento della Daunia, anzi intende contribuire a sviluppare le potenzialità dei luoghi e delle attività e creare una rete attrattiva che valorizzi la qualità di una vita lenta e consapevole. Nondimeno considera come indispensabile la costruzione di un sistema di trasporto sostenibile e anche di comunicazione digitale, e, infine, il potenziamento della connessione tra i comuni dauni ancora sconosciuti nel circuito di attrattori a livello nazionale (bandiere arancioni, borghi più belli, Touring club).

Per rendere più efficace il Progetto Puglia si è richiesto e ottenuto il partenariato di soggetti istituzionali, enti culturali e economici (come Direttori di Museo, Sopraintendenti, Presidenti regionali e responsabili locali del FAI), associazioni di categoria (CNA) e singole imprese gestite da donne (La Pelandra). Si è previsto anche di individuare e coinvolgere amministratori locali (assessori e/o sindaci, in particolare assessori al turismo), che si facciano promotori dell'iniziativa nell'interesse della collettività locale. Una prima analisi sulle potenzialità del territorio dei Monti Dauni per il turismo sostenibile e i primi contatti con i soggetti istituzionali della Daunia ci ha portato ad inserire nel Patto queste specifiche azioni che necessitano di sostegno amministrativo e finanziario ai percorsi già delineati per incentivare l’imprenditoria femminile.

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Bonetti, grazie a Scalfarotto per impegno per donne Puglia
Candidato sottoscrive 'Patto” degli Stati Generali delle Donne

(ANSA) – ROMA, 21 AGO – “Grazie Ivan Scalfarotto per il tuo impegno per le donne pugliesi. Nuova forza ai diritti, nuovo protagonismo, nuovo ruolo nell'imprenditoria. Sono e saranno le donne il motore della rinascita, la Puglia del futuro”. Lo scrive in tweet la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti riferendosi al fatto che il candidato di Italia Viva alla Presidenza della Regione Puglia ha sottoscritto il “patto delle donne per la Puglia” proposto dagli Stati Generali delle Donne per il lavoro e le imprese delle donne. La ministra ha allegato la foto del candidato, ripreso da un tweet pubblicato oggi da Isa Maggi degli Stati Generali delle Donne. (ANSA).
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