Giornata della Memoria

da | Gen 24, 2013 | Testimonianze e contributi

27 gennaio 2013
XIII Giornata della Memoria
Dedicata ad ogni donna, uomo, bambino.
Per non dimenticare l’ingiustizia e la sofferenza che alcuni uomini hanno prodotto su altri essere umani.
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Lo spettacolo

Il prossimo 28 gennaio, in occasione della giornata della memoria, presso il Teatro Ghione (Via delle Fornaci) alle ore 21 andrà in scena “Eda, una donna del ‘900” un monologo di Maurizio Garuti, interpretato da Daniela Poggi per la regia di Silvio Peroni. Sul palco anche Désirée Infascelli che con le note della sua fisarmonica accompagnerà l’attrice eseguendo dal vivo brani originali.

Eda, una donna del ‘900: una storia vera, d’amore, di guerra, di ricordi. Ricordi che si intrecciano, che riaffiorano, raccontati oggi – con più di trenta conflitti nel mondo – per non dimenticare.

Eda Bussolari, la staffetta partigiana del testo di Garuti è una donna spettatrice, vittima e protagonista della guerra che si è combattuta nei nostri confini, ma vicina per azioni e sentimenti alle donne libiche, indiane, somale, afghane: quelle per cui non è ancora arrivato il momento di raccontare. Daniela Poggi, racconta la storia di Eda e fa rivivere la storia di Antonio Marzocchi, comandante partigiano di San Giovanni in Persiceto, caduto nel 1944, del fratello gemello Armando, anch’egli partigiano, poi sindaco di Persiceto dopo la Liberazione e di Eda Bussolari, compagna di Armando e fonte di tutto il racconto. Una bambina di nome Eda e i due gemelli sono, infatti, i protagonisti della storia: un’esistenza intrecciata e condivisa fin quasi nei sogni e nel sentimento della gioia e del dolore. La guerra, la Resistenza, che trova i fratelli a capo di una formazione di “ribelli”, avendo scelto di battersi contro l’occupazione nazifascista con Eda accanto a loro. La storia di Antonio, vittima di una pattuglia tedesca, e il tormento di Armando per la perdita del fratello. La forza di Eda, testimone e custode della tragedia, poi compagna e sostegno del suo uomo per tutta la vita: Eda che cresce attraverso le dure prove impostale dai tempi, fino a farsi donna nuova negli anni roventi del dopoguerra e della ricostruzione. Eda ormai vecchia e sola, che prende la penna e un quaderno, e comincia a svolgere il gomitolo della sua storia: una storia vera, da raccontare.

Il libro

Con Quella  difficile identità.
Ebraismo e rappresentazioni letterarie della Shoah
di Stefania Lucamante
Collana Workshop – Iacobelli editore

L’autrice ci fornisce un affresco ampio  e assai documentato del femminile della e nella Shoah. E dimostra come questo patrimonio, finora non sufficientemente valutato dalla critica storica e letteraria, abbia influenzato la letteratura italiana dalla seconda metà del XX secolo fino ai nostri giorni.

Partendo dai primi memoriali delle deportate italiane, che videro la luce già all’indomani della  Liberazione,  passando  alle testimonianze e ai romanzi pubblicati a distanza di decenni negli anni della “rottura del silenzio” sul tema, fino all’opera di scrittrici   della   generazione   che   è   stata definita dei “Figli e figlie dell’Olocausto”, l’autrice indaga i meccanismi di trasmissione della memoria di donne che, in modi diversi, furono coinvolte in quell’evento epocale e decisero   di   scriverne.   Il   filo   rosso   del volume, che fa propria la posizione di Primo Levi nel considerare anche i memoriali come un genere “letterario”, è la messa a fuoco del valore letterario, oltre che testimoniale, delle opere di autrici quali Liana Millu, Lidia Beccarla Rolfi, Giulia Tedeschi, Edith Bruck, Lia Levi, Giacoma Limentani, Helena Janeczek, con una significativa inserzione della non ebrea Rosetta Loy.

Un intero capitolo del volume è dedicato a La Storia di Elsa Morante: Lucamante ripercorre il dibattito critico sul romanzo al tempo della sua pubblicazione, chiarisce i fraintendimenti sulle intenzioni autoriali in merito alla forma e allo stile scelti e soprattutto evidenzia la finora scarsa considerazione dei temi legati all’ebraismo presenti nell’opera morantiana.

Stefania Lucamante insegna alla Catholic Universtity di Washington D.C., dove dirige il programma di Italian Studies. Specializzata in Women’s Studies e letteratura contemporanea, è autrice di diversi saggi e volumi su autrici, autori e tendenze della letteratura italiana del Novecento.