I servizi sociali devono seguire i progressi dei genitori nei rapporti col minore ai fini del riaffido

da | Nov 13, 2018 | Anno 2018

Spetta agli psicologi monitorare l'andamento delle relazioni familiari e segnalare in Procura condotte nocive per i bambini. Bocciato il ricorso della madre: provvedimento corretto e dettagliato – Ordinanza, 12 novembre 2018

I servizi sociali cui è affidato il minore devono tener conto dei progressi dei genitori nel rapporto col figlio e seguirne costantemente l’andamento delle relazioni familiari e se necessario segnalare alla procura della Repubblica eventuali comportamenti nocivi per i piccoli. Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 28998/18, pubblicata oggi dalla prima sezione civile.
Bocciato il ricorso della madre di un minore contro la decisione della Corte di appello che riformava la sentenza di primo grado sull’affidamento del piccolo ai servizi sociali. In altre parole, il giudice del merito, confermava sul punto la prima decisione ma disponeva il collocamento del minore presso l’abitazione della madre e un progressivo incremento del diritto del padre a vedere il figlio. Ricorre al Palazzaccio la madre del piccolo ma l’istanza è infondata perché il provvedimento è corretto. La Corte distrettuale ha, infatti, previsto che il servizio sociale competente deve offrire un «percorso di sostegno alla genitorialità alle parti e una terapia psicologica individuale ai due genitori». La frequentazione dei genitori (e in particolare del padre) da parte del figlio è stata regolata «secondo un calendario predisposto dagli stessi servizi sociali, un graduale allargamento dei tempi di permanenza presso il padre, in considerazione dell’età e dei migliorati rapporti con il figlio, salva l’introduzione di periodi alternati tra i genitori di permanenza del minore con ciascuno di loro durante i periodi festivi». In tale tipo di provvedimento, è conseguente l’obbligo per il servizio sociale di «seguire costantemente l’andamento delle relazioni familiari, segnalando tempestivamente alla Procura ogni comportamento nocivo per i minori o, comunque, inadempiente rispetto alle prescrizioni del tribunale, nonché la necessità di eventuali provvedimenti ulteriormente restrittivi della responsabilità genitoriale; il servizio sociale ha inoltre il dovere di segnalare alle parti la eventuale proficua conclusione degli interventi messi in campo e quindi la possibilità di ripristinare l’affidamento genitoriale». Il provvedimento risulta dettagliato e corretto: il collegio boccia il ricorso della donna.