In uscita la II edizione de “Il monopolio dell'uomo” il testo della storica conferenza del 1890 di Anna Kuliscioff.

da | Mar 14, 2020 | Appelli, Comunicati

Il libro è appena riapparso in nuova veste nella collana femminista di Ortica, “Le Spine”

Il volume esplora argomentazioni che risalgono agli albori del femminismo ma che, con più di qualche amarezza, risultano ancora estremamente attuali. E' un ritorno alle prime istanze del femminismo e al tempo stesso suscita quella giusta indignazione che nella vita di tutti i giorni dovrebbe spronarci a non dare nessun diritto per scontato.

Anna Kuliscioff

IL MONOPOLIO DELL’UOMO

PAGINE 100
PREZZO € 10,00
FORMATO 11 x 17 cm
COLLANA LE SPINE, 9
9788897011972

Il primo animale domestico dell’uomo è stata la donna.

Solo dal lavoro, quindi dall’indipendenza econo- mica, la donna può conseguire una propria liber- tà e una pari dignità all’uomo, per potersi poi affermare nella vita politica e sociale.
Testo di rottura che è testimonianza di un fem- minismo non cieco, che critica anche le donne in quanto prigioniere di stereotipi e di pregiudi- zi antifemminili, che denuncia la condizione di sottomissione della donna al monopolio del po- tere fisico, morale ed economico dell’uomo sia in famiglia che in società.

“Non posso ammettere che l’uomo sia l’essere ideale della creazione e debba servire da unità di paragone. La donna non è né superiore, né inferiore; è quel che è. E tale qual è non v’ha ragione ch’essa si trovi in condizioni inferiori.”

Anna Kuliscioff [1855-1925], anarchica e rivoluzionaria russa comprese fin da giovane la ne- cessità dell’uso della forza, della rivoluzione, per il riscatto sociale dei rietti e delle donne. Nel 1871 abbandonò la Russia, dove era vie- tato alle donne l’accesso all’Uni- versità e si trasferì in Svizzera dove entrò in contatto con l’élite rivo- luzionaria, di cui facevano parte fra gli altri August Bebel e Andrea Costa, per un periodo suo com- pagno. Venne arrestata a Parigi, fu difesa da Turgenev, e poi a Firenze con l’accusa di cospirazione. Ma- turò il passaggio dall’anarchismo al marxismo.Tornata in Svizzera si iscrisse alla facoltà di medicina, studi che poi concluse a Napoli, dove conobbe Filippo Turati. Fra le fondatrici del Partito Socialista ita- liano ebbe parte attiva anche nella lotta per l’estensione del voto alle donne. Dedicò la sua vita ai debo- li, come medico, e poi elaborando una legge a tutela del lavoro mino- rile e femminile.