di Marta Ajò
Non è scontato intervistare un uomo in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non è scontato se non fosse parimenti così necessario e auspicabile l’incontro di persone che ritrovano l’identità del proprio genere non solo attraverso l’orientamento sessuale, ma nel rispetto delle differenze che si integrano e si sviluppano come genere umano.
Purtroppo ed ancora oggi, troppo spesso questo non accade e la differenza di genere si colloca nei comportamenti individuali come un fiume senza argini che spesso esonda e semina disastri.
Non solo i molti limiti con cui le donne si confrontano per ottenere una parità definitiva in ogni campo ma soprattutto il fenomeno della violenza fisica e psicologica che si esercita verso di loro.
E’ necessario ricercare non solo la dimensione umana, la solidarietà di gruppo, la denuncia ma soprattutto un incontro attivo e figure di riferimento che svolgano azioni verso un cambiamento di comportamenti.
Essendo la violenza un’ evidente espressione del male con cui l’uomo deve fare i conti da sempre, e in qualche modo ci si è abituati, quella contro le donne non appare ancora nella sua gravità.
Con questa volontà di confronto e collaborazione si colloca l’incontro con Andrea Ceriani *, fondatore di KKIEN Publishing International, casa editrice digitale che sviluppa collane a carattere filosofico, pedagogico, letterario. Attento ai cambiamenti della società, da qualche anno ha messo a disposizione delle donne uno spazio importantissimo, spesso irraggiungibile, come quello editoriale: collana Donne ieri oggi & domani.
La pubblicazione di raccolte, di atti ecc. che le donne vorrebbero divulgare non rivestono generalmente alcun interesse economico per un editore e l’ottica di ‘apartheid’ in cui ancora si colloca la questione di genere suscita scarso interesse. Il pur modesto impegno, anche solo tipografico, di divulgare e collettivizzare questo materiale non sempre è disponibile.
E’ il caso del movimento degli Stati Generali delle Donne, che ha sviluppato nel corso di questi ultimi anni un impegno significativo a tutti i livelli, territoriale, nazionale, sociale e prodotto alcuni libri con la KKIEN Publ. Int., prezioso materiale di conoscenza, indagine e formazione.
Un significato di spessore che vale ricordare in occasione di questa ricorrenza è il progetto #panchinerosse e la prima edizione del volume #panchinerosse che testimonia il lavoro svolto nelle varie realtà territoriali in collaborazione con le istituzioni, le scuole, le associazioni e tutti gli altri soggetti interessati, un’iniziativa che ha valicato i confini nazionali fino ad approdare in Europa e America Latina. Questo progetto non si è mai interrotto e le Panchine rosse continuano ad essere posizionate su tutto il territorio nazionale a ricordo di tutte le donne abusate ed uccise. Libro di testimonianza e formazione, è prevista la stampa del secondo volume per l’8 marzo 2021.
1 – Andrea, è inevitabile domandare con quale spirito hai accolto la richiesta di pubblicare il primo e il secondo volume di #panchinerosse.
Con lo spirito di chi, nel mio caso da editore, si sente coinvolto in una grande operazione culturale, educativa e sociale in generale. #panchinerosse raccoglie le testimonianze di tante donne, spesso riunite in associazioni, ma molte volte riunite in forme aggregative spontanee, che hanno voluto dare un contributo non solo simbolico ad azioni che le hanno viste protagoniste nel corso degli anni. Le panchine rosse pubblicate nel primo volume rappresentano una voce che, si spera sempre più potente, si alza dalla società civile e che spinge tutti, non solo le donne, ad assumere comportamenti responsabili, a migliorare i rapporti tra uomini e donne, a ricordare che la perdita di una vita umana è una sconfitta per tutti. In questo spirito, quindi, ho accettato volentieri di essere l’editore del volume.
2 – Purtroppo non basta la disponibilità editoriale se non accompagnata da un forte impegno per la distribuzione e la promozione di un libro. Nel caso di #panchinerosse, è stato svolto un lavoro in questo senso o come è possibile attivarlo?
La collana Donne ieri oggi & domani, come ricordavi sopra, è uno spazio dedicato alle voci femminili e raccoglie numerosi lavori dell’associazione Stati Generali delle Donne. Per la distribuzione e promozione di questi testi, come accaduto in esperienze precedenti, anche per questi lavori ho cercato di utilizzare le modalità operative delle “comunità di pratica”, ossia gruppi sociali che hanno l'obiettivo di produrre conoscenza organizzata e di qualità, alla quale ogni membro ha libero accesso. In queste comunità, gli individui mirano a un apprendimento continuo attraverso la consapevolezza delle proprie conoscenze e di quelle degli altri. Gli Stati generali delle Donne hanno la possibilità di essere una grande comunità di pratica per la diffusa presenza in numerosi dibattiti, il coinvolgimento di molte persone con ruoli “importanti” nelle iniziative che hanno lanciato e per altro ancora. E’ però importante che una comunità di pratica continui a sviluppare il senso comunitario che la contraddistingue, facendo crescere in questo modo il tratto identitario della stessa associazione. Non è certo un’operazione facile e a volte il sostegno a queste iniziative editoriali è stato frammentario e poco organico. Anche se sono certo che l’impegno che tante donne stanno mettendo nell’associazione produrrà buoni risultati.
3 – Potremmo definire questo tipo di letture un lavoro a perdere per un editore o quali gli aspetti positivi?
Gli aspetti positivi sono legati alla partecipazione ad un movimento che ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei diritti delle donne attraverso iniziative spesso lodevoli. Da un altro punto di vista, questo tipo di pubblicazioni rappresentano più un investimento che non una effettiva resa economica da parte dell’editore.
4 – La metodologia di lavoro dei vari movimenti femminili si svolge storicamente in modo volontaristico, il che non favorisce un approccio di lavoro facile per un editore che invece si relaziona professionalmente con un mercato difficile e costantemente in crisi. Avete trovato una metodologia che giustifichi e sostenga questa collaborazione?
Dici bene, spesso le attività svolte da gruppi femminili sono di tipo volontaristico. Lo sforzo che queste associazioni devono fare è di considerare che anche il volontariato deve essere gestito con dei criteri “professionali”. Ciò non vuol dire che un’associazione deve trasformarsi in un’azienda, e in questo modo rinunciare alla componente “dionisiaca” che spesso le connota, ma che deve comunque adottare delle prassi operative che prevedano una pianificazione delle attività, una chiarezza nella gestione dei vari passi operativi, una chiara individuazione del “chi fa cosa” e delle relative responsabilità. Con Stati Generali delle Donne abbiamo trovato una metodologia di lavoro che prevede il forte coinvolgimento di una bravissima editor, con la quale abbiamo superato spesso molte difficoltà operative. E’ però chiaro a tutti che se si vuole continuare a produrre dei buoni materiali editoriali questo rapporto diretto non può più essere sufficiente.
5 – Immaginiamo che un editore che si accolli un lavoro di questo tipo debba approcciarsi con uno spirito se non di sacrificio, certamente di cultura e di responsabilità collettiva non indifferente. E’ così?
E’ sicuramente così. Anche se, come dicevo sopra, il valore culturale e sociale da solo non può bastare. Un ulteriore coinvolgimento delle associazioni, in grado di superare quegli elementi “naive” ricordati, e capace di dare professionalità alle attività di un gruppo prevalentemente volontaristico, è quello che prevede la ricerca di sponsor, o promotori, per le proprie attività. Al di là dell’aspetto prettamente economico, la ricerca di uno sponsor richiede una capacità di presentazione all’esterno della propria cerchia solidale, la capacità di “convincere” un esterno ad investire su un progetto. E’ una di quelle operazioni che fanno “crescere” le associazioni volontarie, portandole nella direzione della professionalità richiamata sopra.
6 – Andrea Ceriani, tu sei tra i candidati dell'edizione 2020 del premio Uomini illuminati, l'iniziativa organizzata dagli Stati Generali delle Donne, in lizza con nomi di rilievo nazionale e non solo (la premiazione finale è in programma sabato 28 novembre, dalle ore 10 alle 13, in un evento online per il rispetto delle norme anti Covid, sulla piattaforma degli Stati generali delle donne). Il riconoscimento è dedicato agli uomini che, nel corso della loro attività, hanno dato un contributo importante per la lotta alle discriminazioni di genere.
“Il movimento degli Stati generali delle Donne – si legge nella premessa del premio forte della crescente mobilitazione su ogni territorio della società italiana sui temi del lavoro delle donne e delle imprese femminili, all'interno di uno scenario di sviluppo sostenibile, rappresenta un ulteriore passo per spingere l’Italia a realizzare l’Agenda 2030 in un tempo come questo dove la consapevolezza del “non ne usciremo da sole/i”è alla base delle nostre vite“
Con quale spirito hai accolto questa indicazione?
Sono molto contento di essere tra i candidati al premio “Uomini illuminati”, candidatura che ho accolto con grande spirito di riconoscenza nei confronti di chi ha apprezzato un lavoro fatto insieme, che potrebbe dare ancora buoni risultati.
7 – Credi che questo riconoscimento, ancora non formalizzato ma importante, vada oltre un valore simbolico?
Credo che al di là del valore simbolico che il premio possa avere per me, questo riconoscimento vada anche a “premiare” il lavoro di tutte le persone coinvolte nei volumi pubblicati nella collana.
8 – Da uomo, cosa significa “metterci la faccia” per avviare un’azione comune?
Essere disponibili ad accettare punti di vista differenti dal proprio, avere uno spirito di ricerca che spesso porta in direzioni inaspettate. Mi auguro di mantenere nel tempo tale atteggiamento, aperto alle molte sollecitazioni che provengono da un movimento sociale come quello orientato ai diritti delle donne.
Andrea Ceriani*
Attività professionali: consulente in ambito risorse umane e socio fondatore di Leonardo Education Project (dal 2018) che sviluppa progetti che mettono in relazione mondo scolastico ed aziendale; socio fondatore di KKIEN Enterprise – Sistemi di Formazione Integrata (1997-2016); docente a contratto di Teorie e Modelli della Formazione all'Univ. Cattolica di Milano (1997-2007); attività socio-culturali sviluppate con casa della Cultura di Milano, UCID lombardia. Dal 2013 fondatore di KKIEN Publishing International, casa editrice digitale, sviluppando collane a carattere filosofico, pedagogico, letterario e sociale. Nella collana Donne ieri oggi & domani vengono pubblicati i testi che raccolgono l'impegno di SGD dal 2014 ad oggi.