LA MANOVRA DEL GOVERNO MELONI

da | Nov 25, 2022 | Donne e politica

Nella Finanziaria, che ora affronterà il vaglio del Parlamento  e che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre, sono contenute diverse misure, dall’abolizione del reddito di cittadinanza a partire dal 2024 alla flat tax per alcune categorie di contribuenti, dall’introduzione di un mese di maternità facoltativa retribuito all’80 per cento a Quota 103 per le pensioni.
La premier ha spiegato che, dei 35 miliardi totali impegnati nella manovra, 21 miliardi saranno impiegati contro il caro energia.
LA FLAT TAX
La Premier Meloni ha  elencato le misure presenti nella manovra: la flat tax al 15 per cento per gli autonomi con ricavi fino a 85 mila euro e le altre due «tasse piatte», tra cui quella «sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro», e «l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente, che fa il paio con l’estensione fringe benefit»; il bonus sociale per le famiglie con Isee a 15 mila euro; una tassa sugli extraprofitti che passa dal 25 al 35 per cento.
IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE
«C’è poi il taglio del cuneo fiscale», ha detto la Premier  Meloni: «Non solo confermiamo quello presente, ma aggiungiamo un altro 1 per cento di taglio per i redditi più bassi». Si tratta, ha detto, «della misura più costosa della Legge di Bilancio, costa 4 miliardi. Ma così si aumentano i soldi in busta paga di coloro che hanno redditi più bassi».
MESE DI MATERNITA’ FACOLTATIVO RETRIBUITO FINO ALL’80%
L’altro grande capitolo (da 1,5 miliardi di euro), ha detto la premier, riguarda le misure per la famiglia: l’assegno unico aumentato del 50 per cento per tutti per il primo anno di vita del bambino o della bambina; per le famiglie numerose l’aumento del 50 per cento dura 3 anni. L’Iva scende al 5% per tutti i prodotti della prima infanzia; e c’è una misura «molto importante» sul congedo parentale facoltativo: «Ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizioni economiche difficili». «Guardiamo all’oggi», ha detto ancora Meloni, «ma se non facciamo figli, non abbiamo un domani».
IL MANCATO TAGLIO DELL’IVA SU PANE E PASTA
«Non ci sarà il taglio all’Iva su pane e pasta», ha detto Meloni, «perché non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe andata anche a chi non ne aveva bisogno. Ma abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti e usare 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni e abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci. Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse».
PENSIONI, DA QUOTA 103 AL BONUS MARONI PER CHI RESTA AL LAVORO
Sulle pensioni, Meloni ha annunciato l’avvio di Quota 103 (si potrà andare in pensione dunque con 62 anni di età e 41 di contributi, «ma con paletti di buon senso») e la rivalutazione delle pensioni (dal 35% per le più alte al 120 per cento per le minime). Ci sarà — ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, in conferenza stampa — un bonus a chi rimarrà al lavoro più del dovuto: chi ha raggiunto limiti ma andrà avanti a lavorare avrà un premio del 10% sullo stipendio. «È il bonus Maroni», hanno spiegato Salvini e Giorgetti, che dell’ex ministro dell’Interno morto oggi a 67 anni erano colleghi di partito.
IL REDDITO DI CITTADINANZA
La premier ha poi annunciato la riforma e l’abolizione, a partire dal 2024 del reddito di cittadinanza: