Le dita tagliate

da | Ago 6, 2014 | Consigli di lettura

di Paola tabet – Ediesse editore

 

Il titolo si riferisce a un dato: se le dita delle bambine dei Dugum Dani della Nuova Guinea si possono tagliare come donazione nelle cerimonie funebri – tranne il pollice e uno o due dita che basteranno loro per svolgere i lavori destinati alle donne – possiamo metaforicamente dire che tutte le donne hanno le dita tagliate? Sì, perché esiste ancora e largamente un gap tecnologico tra uomini e donne, un gap che appare chiaramente fin dalle società di caccia e raccolta, e che con l’evoluzione tecnica si è allargato a forbice e continua in varie forme nelle società industrializzate. Bisogna allora ricercare i fattori oggettivi, le costanti della divisione sessuale del lavoro e del rapporto di classe tra donne e uomini.
Un rapporto di classe costitutivo nel cui ambito si pone lo scambio sessuo-economico che caratterizza l’insieme delle relazio ni sessuali tra uomini e donne. La transazione economica infatti non riguarda la sola prostituzione: la prostituzione non è un fenomeno separato, ma vi è un continuum di scambio sessuo-economico che va dai rapporti matrimoniali fino alle forme più comuni di prostituzione. E questo non solo nelle società africane o extraeuropee, ma anche in Europa e Nord America. Le attuali trasformazioni sociali nel rapporto tra i sessi rimettono in causa la dominazione maschile o piuttosto si tratta di una nuova configurazione di questa dominazione?
Chi porta il peso di questa trasformazione e chi ne trae profitto? Paola Tabet ne discute nell’intervista (fattale da Mathieu Trachman) che conclude il libro: quale sarà la possibilità di una sessualità egualitaria, fuori cioè da ogni condizione di oppressione, senza costrizioni, una sessualità libera di esprimersi, di sperimentare, non legata alla divisione tra i sessi e alle relazioni di potere? Una possibilità difficile e complessa finché permane in qualche modo un dominio maschile.

Paola Tabet. Etnologa, è stata professore all’Università di Siena (sede di Arezzo) e poi all’Università della Calabria. Ha fatto ricerca sul razzismo in particolare sul razzismo tra i ragazzi della scuola dell’obbligo (La pelle giusta, Einaudi 1994) e, dal 1975, sui rapporti sociali tra i sessi, in contatto a Parigi con il gruppo di Questions féministes (Nicole Cl. Mathieu, Colette Guillaumin, Monique Wittig, Christine Delphy). Pubblica in Francia La construction sociale de l’inégalité des sexes (L’Harmattan 1998) e La Grande Arnaque, (L’Harmattan 2004) e in Italia La Grande Beffa, Sessualità delle donne e scambio sessuo-economico, (Rubbettino 1994).