Le lotte con la bilancia

da | Mar 6, 2017 | Quello che le donne raccontano

Ammetto che mi è sempre piaciuto mangiare bene accompagnando i pasti con un generoso bicchiere di buon vino e se fino ad una certa età ciò non mi aveva mai creato problemi, intorno alla trentina ho cominciato ad accusare i primi sintomi dell’aumento ponderale, niente di preoccupante, ma ora che la trentina l’ho passata da un pezzo quel piccolo, ma, ahimè, costante aumento di peso mi ha indotta ad iniziare i primi timidi tentativi di porvi rimedio. Ho iniziato con le diete tradizionali, passando da una all’altra come un’ape di fiore in fiore, ma sempre con risultati poco apprezzabili, decisi così di consultare un dietologo, o meglio più dietologi, ma il dovermi mettere a stecchetto non mi andava proprio giù. Troppe rinunce non facevano per me e detto fra noi non è che mi dispiacesse avere qualche chilo in più, sì, dalla iniziale taglia 44 gradualmente ero arrivata alla 50 ma devo dire che la mia linea non dispiace ai miei familiari quindi potreste obiettare di che cosa mi lamenti allora. Giusto? Ciò che iniziò a preoccuparmi all’alba dei 50, con menopausa incipiente, che il mio corpo potesse accusare qualche disturbo dal punto di vista sanitario. Non mi considero altissima, ma neanche un tappo, sono alta un metro e sessanta e peso, beh, diciamo una decina di chili in più di quanto dovrei.

Il mio medico dice che dovrei perdere quel surplus, ma anche lui mi impone diete per me impossibili da seguire. Decisi così di stilare una lista di tutto quello che mangiavo durante la giornata: dalla prima colazione allo spuntino dopo cena con tanto di grammature e di calorie. Ebbene dopo lunga meditazione decisi di togliere il classico spuntino di mezzanotte lasciando invariato tutto il resto. Ammetto che mi costò un po’ di fatica, ma niente di impossibile, si trattò più che altro di perdere una cattiva abitudine. Dopo un mese avevo perso un chilo. Nulla di trascendentale ma era pur sempre un risultato positivo. Ripresi in mano la lista e ridussi di cinquanta calorie ognuno dei rimanenti quattro pasti, merenda compresa, per un totale di duecento calorie. Effettivamente ridurre di 50 calorie ogni pasto non arrecava nessun disturbo, posso dire che non mi accorsi neppure così decisi di portare a 500 calorie al giorno il calo pur non togliendo null’altro dalla mia dieta, a parte qualche cioccolatino durante la giornata. In sostanza mangiavo tutte le stesse cose di prima, ma un po’ di meno. Beh, in meno di sei mesi avevo perso cinque chili e ora, a distanza di poco più di un anno ho eliminato il surplus, non sono certo magra, ma peso 58 chili e sto divinamente.

Mnemosine di Max Bonfanti ©Riproduzione riservata