Noi maggioranza ma discriminate

da | Lug 20, 2022 | Democrazia paritaria

Discriminazione. Parola dura che non tocca solo le donne. Ma tocca tante minoranze. Eppure le donne non sono minoranza ma sono discriminate da sempre. E proprio perché la discriminazione è secolare è più difficile da rimuovere. Siamo l’unico soggetto che soffre di discriminazione pur essendo maggioranza del mondo. E soffriamo di discriminazioni multiple.

Per colore della pelle, classe sociale, origine territoriale,orientamento sessuale, età, disabilità. In tutti questi casi se sei donna vivi una discriminazione in più. Questa situazione deve finire. Ma per finire ha bisogno della nostra forza e determinazione nel raggiungimento dell’obiettivo.

Quella forza che viene dall’essere unite e non divise dalla molteplicità delle discriminazioni. Unite nel difendere i diritti di tutte, in primis quelle più in difficoltà

Il lavoro non retribuito è una delle forme che assume la discriminazione contro le donne. Continua a gravare in gran parte sulle spalle delle donne. E questa è una delle più grandi ingiustizie che le donne subiscono.

La cura degli altri è una bellissima cosa. E così la cura del pianeta. E pratica di amore e solidarietà.

E un grande patrimonio storico che le donne portano con sé, l’attenzione agli altri. Ma il carico di lavoro familiare è troppo pesante e impedisce spesso alle donne di poter accedere al lavoro, di permanere nel lavorò quando hanno figli, impone loro di dover accettare lavori di meno ore e meno retribuiti, spesso precari, di qualità e retribuzione più bassa, molte volte irregolari.

Il che significa che il mito della cura è stato usato per ingabbiare le donne in un ruolo rigido che ne impedisce la libertà. Nella famiglia come nella società.

I paesi del G20 hanno votato la Road map di Roma per sviluppare quantità e qualità del lavoro femminile e condivisione del lavoro familiare.

Con proposte precise. Vanno monitorate e sostenute anno dopo anno. Le donne sono il pilastro delmondo. Lo reggono con la loro forza. Nonostante la discriminazione che subiscono.

E questa discriminazione deve essere combattuta in tutte le forme che assume. E le donne devono farlo con la grande arma che hanno, la sorellanza. Unite siamo imbattibili.

Unite per i nostri diritti. Unite per la difesa dei diritti umani in tutti i contesti, in primis contro la violenza sulle donne. Unite perla difesa della nostra autodeterminazione e dell’autodeterminazione dei popoli, calpestarla crea una spirale del terrore difficile da bloccare. In Ucraina milioni di donne e bambini sono costrette alla fuga, migliaia i morti, a causa della violazione delle regole del diritto internazionale da parte del regime russo. Questa guerra deve finire.

Il popolo ucraino e il popolo russo, le donne ucraine e quelle russe, i loro bambini hanno diritto a un futuro di libertà e democrazia. E purtroppo non è il solo caso.

Dobbiamo essere unite perla libertà femminile, che non può esistere senza autonomia economica, senza lavoro dignitoso. E può dispiegarsi solo se riusciremo a prevenire e contrastare la violenza contro le donne. E a combattere gli stereotipi di genere che relegano le donne a ruoli subalterni in famiglia e nella società. Libertà femminile che potrà dispiegarsi se verranno adottate e finanziate politiche adeguate perla condivisione del lavoro familiare è di cura, con i servizi per anziani, disabili e bambini, con la estensione dei congedi parentali per le madri e i padri. Unite tutte,donne di tutto il pianeta per un mondo in cui si diffonda la cultura del rispetto e dei diritti, donne europee, russe, cinesi,ucraine, turche, latinoamericane, curde, africane, afgane.

Solo perfare alcuni esempi. Diverse, ma unite. Noi possiamo dimostrare ai leader del mondo che ciò è possibile.

Noi che tessiamo le reti di relazione e ci curiamo degli altri,e del Pianeta dobbiamo continuare a tessere la rete tra noi,per cambiare il mondo. E l’unico modo per far avanzare la democrazia e i diritti di tutte le persone. Ce la faremo solo se riusciremo ad essere grandi sognatrici e grandi realizzatrici dei nostri sogni.

Questo testo è parte dell’intervento che Linda Laura Sabbadini ha pronunciato a Sumatra (Indonesia) al W20, il gruppo di donne che lavorano per il G20 e si occupano di parità di genere.

*Direttora centrale Istat. Le opinioni qui espresse sono esclusiva responsabilità dell’autrice e non impegnano l’ lstat

La Stampa, 20/07/2022