Alcune persone temono fortemente l’esporsi in prima persona e, in seguito a ciò, parlare di fronte ad un gruppo più o meno numeroso di ascoltatori può diventare un’impresa impossibile. La paura soffoca il desiderio di esprimere i propri pensieri lasciando un senso di insoddisfazione e frustrazione.
Questo timore è superabile se teniamo presente due punti fondamentali:
I – Spesso non siamo abituati a parlare in pubblico
II – Chi ci sta di fronte ci giudica, ci sarà sempre qualcuno che non è d’accordo con noi
La questione abitudine è molto importante, le prime volte sono difficili per tutti. Non dimentichiamo che ognuno ha i suoi tempi. Lo stesso Agostino Aurelio (sant’Agostino) nelle Confessioni sostiene che il tempo è una dimensione soggettiva, psicologica per cui dobbiamo riportare tutto a noi stessi senza pensare a quelli più bravi di noi. Ciò che ci ostacola maggiormente invece è il giudizio degli altri, parlando in pubblico c’è il rischio di dire castronerie, esprimere opinioni poco condivisibili o fare gaffe. A questo punto entra in gioco l’umiltà (da non confondersi con l’umiliazione), una caratteristica basilare dell’animo umano per superare i rischi che il parlare in pubblico comporta. A tutti dà fastidio sbagliare ma se accettiamo la possibilità di farlo, quale rischio tipicamente umano, ecco che il primo importante traguardo è raggiunto. Ricordiamo che dopo aver valutato il fattore umiltà dobbiamo considerare il nostro bagaglio culturale, se è scarso la nostra paura è da ricercare anche lì.
Un suggerimento generale: dopo aver valutato il nostro caso particolare, quando dobbiamo parlare in pubblico concentriamo la nostra attenzione sul volto della persona più rassicurante o su un oggetto neutro, ciò servirà a rompere il ghiaccio; poi il nostro sguardo insieme alla tranquillità dell’anima potrà scivolare su tutti gli altri presenti. Mentre la paura sarà volata via.
Maria Giovanna Farina