Piano di azione nazionale del Governo, 1985

da | Gen 27, 2013 | Scritti d'archivio

 

Piano di azione nazionale

Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Capitolo , V. – DONNE E TECNOLOGIE

[67] Oggetto: Avviamento e monitoraggio di tre progetti sperimentali di azioni positive in grandi organizzazioni rappresentative dei settori industriali e terziario avanzato (banche e amministrazioni pubbliche). Le organizzazioni che hanno aderito al programma sono: IT AL TEL, Banca Nazionale del Lavoro e Regione Lombardia.

Giustificazione

Malgrado l’aumento del ‘offerta di lavoro e dei tassi di scolarità delle donne, nelle organizzazioni sono tuttora presenti criteri di suddivisione del lavoro e meccanismi operativi che ostacolano l’accesso e lo sviluppo delle donne.

Le nuove tecnologie, per la loro diffusione e pervasività, offrono l’occasione per rivedere i criteri organizzativi riducendo gli ostacoli che si oppongono alla pari opportunità fra i sessi, per ampliare la presenza delle donne nelle mansioni più qualificate e per migliorare la loro reale possibilità di accedere a posizioni elevate. Le cosiddette «azioni positive» avviate con il consenso delle parti hanno questi fini.

Linee di azione

Gli esami di fattibilità nel 1985 all’interno delle tre organizzazioni citate, hanno verificato l’opportunità di realizzare altrettante azioni positive, ciascuna rispondente a finalità specifiche ed a modalità di attuazione autonome. In particolare i progetti riguarderebbero per ITALTEL alcune aree campione del milanese a prevalente qualificazione medio-bassa; per la Banca Nazionale del Lavoro l’accesso

delle donne laureate alle qualifiche superiori; per la Regione Lombardia i processi di sviluppo delle donne nei diversi stadi di età e di qualifica. È indispensabile predisporre a livello governativo un’adeguata azione di monitoraggio per assicurare alle iniziative sperimentali buon esito, copertura finanziaria e diffusione dei risultati.

[68] Oggetto: Attivazione presso gli enti interessati di una serie di iniziative volte a migliorare l’informazione sul mercato del lavoro femminile ed a sensibilizzare il largo pubblico e i ceti più direttamente coinvolti.

Giustificazione

I cambiamenti tecnologici influenzano profondamente l’occupazione femminile; l’automazione riduce i posti di lavoro meno costosi e a basso contenuto professionale che sono tipicamente occupati dalle donne e crea altre occupazioni qualitativamente diverse.

Pertanto nascono problemi di riconversione e mutano i criteri di entrata nei diversi segmenti del mercato del lavoro nonché i percorsi lavorativi.

Per soffermare l’attenzione su questi aspetti del lavoro, occorre disaggregare e migliorare l’informazione su tutte le variabili del merrcato del lavoro femminile (domanda, offerta, tassi di occupazione, disoccupazione, ecc.).

Linee di azione

AI presente sono individuabili i seguenti interventi:

1) aggiornamento presso l’ISTAT delle classificazioni professionali e preparazione di una monografia statistica periodica sul lavoro femminile;

2) costituzione almeno in via transitoria di una piccola unità sul lavoro femminile all’interno dell’Osservatorio nazionale sul mercato del lavoro, valutando contestualmente le ricadute a livello regionale in vista di eventuali indagini in quest’ambito;

3) implementazione di altre banche dati sulla parità: si tratta di verificare lo stato di avanzamento delle iniziative in corso a livello regionale, universitario o altro ente di ricerca pubblico e di agevolare la realizzazione con appoggio esterno per la banca dati di tipo bibliografico. Per la banca dati di tipo network occorre verificare preliminarmente la disponibilità alla redazione di un bollettino informativo che attivi la rete di scambi necessaria alla raccolta e distribuzione delle notizie sull’attività dei gruppi che si occupano delle nuove tecnologie. In caso positivo, occorre pensare ad un gruppo di redazione;

4) pubblicazione di una guida pratica per le donne in cerca di lavoro, al lavoro e dopo il lavoro per aiutarle a conoscere i propri diritti;

5) altre iniziative di divulgazione mirate a scopi individuati, come le conferenze di orientamento professionale nelle scuole, programmi educativi nelle attività non di mercato (es. lavoro domestico), manifestazioni sul lavoro femminile (conferenze, premi nazionali ecc.), informazioni sulle azioni positive, potranno essere definite nei prossimi mesi di concerto con gli enti interessati.