La vera emergenza del Paese è il basso tasso di occupazione femminile, non è la natalità che è l’effetto di non aver investito sul lavoro delle donne. Si fanno meno figli spesso non perché non li si voglia fare, ma perché le donne non sono messe in condizione di vivere normalmente e armoniosamente questa esperienza. E conseguentemente anche gli uomini. Il sovraccarico di lavoro famigliare è insopportabile, i servizi scarsi. E così o si rinvia e poi si rinuncia al figlio, o le donne interrompono il lavoro alla sua nascita, passano al part time, faticano a fare carriera. Senza considerare che al Sud in 45 anni il tasso di occupazione femminile è cresciuto solo di 8 punti e sta al 34,5%. Come risponde a ciò questa manovra ?
Prima misura. Asilo nido gratuito per il secondo figlio. Che cosa succede con questo meccanismo? Che si premiano le famiglie che vivono al Centro Nord (70% del totale, di cui due terzi dichiarano avere risorse ottime o adeguate secondo l’Istat), dove nascono più bambini e ci sono più bambini che già frequentano il nido. Non sarebbe stato meglio investire quel denaro per sviluppare nidi dove sono scarsi, in particolare al Sud?
Secondo punto.
È stata prevista la decontribuzione della parte del costo del lavoro relativa ai contributi versati dalla lavoratrice. Nel caso la lavoratrice abbia tre figli di cui almeno uno minore e nel caso abbia due figli di cui almeno uno minore di 10 anni. Ebbene ci si riferisce di nuovo a donne che nel 75% dei casi risiedono nel Centro Nord. La zona dove più alto è il tasso di occupazione femminile. Ma piuttosto che dare tale premio, pensando senza dimostrarlo, che ciò incentiverà le altre, non sarebbe stato meglio potenziare servizi sociali e educativi che sono quelli che fanno crescere l’occupazione femminile, elemento che in molti paesi avanzati ha contribuito all’aumento dei nati?
Se si investisse in sanità almeno il 70% degli ingressi sarebbe femminile; se si investisse in nidi, il 90%, analogamente per i servizi di assistenza e di istruzione. L’ Italia in Europa è non solo il paese che ha il più basso tasso di occupazione femminile, ma che ha una bassa percentuale di occupati in Sanità, servizi di assistenza e cura, servizi educativi. E non pensiate che la deduzione per chi assume madri a tempo indeterminato prevista (e perché non tutte le donne?) darà grandi frutti. Evidenze scientifiche riportano che in molti casi queste misure vengono fruite da imprese per assumere persone che già avevano intenzione di reclutare.
18 Ottobre 2023, La Repubblica