Verso l’Imu-day: guida all’F24. Prima casa, l’esempio pratico delle detrazioni per i figli conviventi
A una settimana dalla scadenza del termine per il versamento dell’acconto gli esempi ricavati dalle istruzioni delle Finanze
Conto alla rovescia per l’Imu-day. Mentre si avvicina sempre più la scadenza per il versamento dell’acconto fissata a lunedì 18 giugno, vale la pena di ricostruire i passaggi utili per l’adempimento dell’incombente in base alle istruzioni del ministero dell’Economia (pubblichiamo il comunicato del dipartimento delle Finanze e le “slides” con gli esempi pratici). Vale la pena di cominciare dalla compilazione del modello F24 per il versamento dell’imposta dovuta per l’abitazione principale, il contribuente deve compilare il campo “Rateazione/Mese Rif.”. Si parte dall’ipotesi del versamento in tre rate, che prevede l’acconto in due tranche più il saldo: la somma da versare entro il 18 giugno corrisponde al 33 per cento dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione; bisogna barrare la casella “Acc.” e nel campo “rateazione/mese rif.” indicare il codice “0102” (vale a dire pagamento della prima rata). Veniamo alla seconda tranche dell’acconto da versare entro lunedì 17 settembre, che consiste ancora una volta nel 33 per cento dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione): anche qui bisogna barrare la casella “Acc.” e nel campo “rateazione/mese rif.”, ma stavolta bisogna scrivere il codice “0202” (pagamento della seconda rata). Per il saldo da versare entro lunedì 17 dicembre va barrata la casella “Saldo” e nel campo “rateazione/mese rif.” indicare “0101”. C’è ora l’ipotesi del versamento in due rate, cioè acconto e saldo): stavolta l’acconto da pagare entro il 18 giugno corrisponde al 50 per cento dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione; si deve barrare la casella “Acc.” e nel campo “rateazione/mese rif.” indicare “0101” (codice che significa «pagamento dell’acconto in unica soluzione»). L’appuntamento, in questa ipotesi, slitta direttamente all’inverno, entro il 17 dicembre: sarà necessario barrare la casella “Saldo” e nel campo “rateazione/mese rif.” inserire “0101”.Rifacendoci alle istruzioni del Ministero ecco un caso pratico: la prima casa di una famiglia con due figli. Mettiamo che la rendita catastale ammonti a 750 euro: la somma va moltiplicata per l’indice 168 (che a sua volta scaturisce dal prodotto di 160 per 1,05, ove l’uno è il moltiplicatore di legge e l’altro fattore consente di ottenere la rivalutazione della rendita del 5 per cento). Il risultato che si ottiene, pari a 126 mila euro, costituisce la base imponibile; cui bisogna applicare l’aliquota di base relativa all’abitazione principale e alle sue pertinenze, fissata allo 0,4 per cento: si ottengono dunque 504 euro dal calcolo dello 0,4 per cento di 126 mila. Dal lordo bisogna poi defalcare la detrazione per abitazione principale, pari a 200 euro, e lo “sconto” per i due figli fino a ventisei anni conviventi nell’immobile, fissato a 100 euro (50 euro a figlio, tecnicamente si tratta di una maggiorazione della detrazione). Totale 304 euro. Veniamo alla pertinenza dell’immobile, che può essere una cantina, un box auto o una mansarda-solaio (categorie catastali C/2, C/6 o C/7). Poniamo che la rendita catastale sia pari a 60 euro: moltiplicando per 168 otterremo la base imponibile, 10.080 euro; calcolandone lo 0,4 per cento otterremo l’Imu annua lorda della pertinenza, ossia 40,32 euro.Suddividiamo ora il versamento in tre rate (il versamento in due rate non è poi così diverso). Bisogna allora calcolare un terzo dell’imposta lorda per l’abitazione principale e per la pertinenza: vale a dire il 33,3 per cento, rispettivamente, di 504 euro, che viene 167,83, e di 40,32, che fa 13,43. La somma dei valori ottenuti, 167,83 più 13,43 euro, dà 181,26 e costituisce l’Imu lorda; cui bisogna applicare un terzo della detrazione vale a dire 66,6 euro, e della maggiorazione per i figli, cioè 33,3 euro (i bonus vanno indicati nel rigo ad hoc dell’F24). Risultato: l’imposta netta da pagare entro il 18 giugno è 81,36 euro, con arrotondamento a 81. E il codice tributo sull’F24 è 3912. Entro il 17 settembre un’altra rata di 81 euro. Entro il 17 dicembre il saldo, tenendo presente che a Roma, ad esempio, il Comune ha aumentato l’aliquota al 0,5 per cento: il lordo è allora pari a 680,4 euro, che meno i bonus fa 380,4; sottratto l’acconto di 162 euro (81 più 81) ne restano da pagare 218.