La vittoria di Flavia Pennetta e di Roberta Vinci, il primato del regno della Regina Elisabetta, coppa Volpi a Venezia a Valeria Golino, Ilaria Cucchi e la verità….

da | Set 18, 2015 | L'opinione

di Paola Ortensi

 

Non sarebbe comprensibile iniziare questa breve agenda settimanale senza parlare, salutando la vittoria a NY, delle nostre grandissime campionesse di tennis Flavia Pennetta e di Roberta Vinci. Se Flavia è la prima, è stata Roberta ad aver battuto la grande tennista americana Serena Williams e nel vederle abbracciate dopo la vittoria di Pennetta, la gioiosa e solidale allegria sembra parlare della loro consapevolezza di essere entrambe davvero vincitrici. La loro vittoria è già entrata nella leggenda e mi riconosco tra coloro che le ringraziano di averci regalato un momento magico, di quelli che ridannoottimismo e la speranza che tutto è possibile. Grazie ragazze, e rifletteremo sulla lezione di perseveranza e ostinazione sulla via del traguardo che avete dato.
Una settimana, anche questa, piena di tanti avvenimenti e per continuare sui fatti e appuntamenti di successo per le donne Italiane mi piace citare il premio al Festival di Venezia assegnato a Valeria Golino nel film “Per amor vostro”. I complimenti per la sua interpretazione sono così unanimi che l’aspettativa di poter vedere il film quanto prima nelle sale è notevole e sincera. Il film tra le altre cose, si legge, essere interessante anche per il ruolo interpretato da Golino, impegnata ad interpretare un personaggio in cui molte donne, mogli e madri possono riconoscersi e riflettere.
Uscendo dai nostri confini e rimanendo nell’ambito dei” primati “, anche senza che si parli di premi nello specifico, questi sono i giorni in cui la Regina Elisabetta di Inghilterra ha sbaragliato il primato della sua antenata Vittoria, divenendo con i suoi 63 anni di regno la sovrana che più a lungo è rimasta e rimane sul trono. L’occasione di tale traguardo ha moltiplicato gli articoli sulle caratteristiche della personalità della Regina permettendo di andare al di là della sua immagine, dei suoi vestiti o cappellini e disegnando una personalità per molti commentatori assai più complessa e determinante, nella politica del suo paese – pur con i suoi “silenziosi” comportamenti – di quanto possa apparire ad un superficiale commentatore.
Tornando a temi, come quello degli emigrati, che da settimane tengono col fiato sospeso (e per molte/i col cuore in mano): mentre la Cancelliera tedesca Angela Merkel continua, col peso che rappresenta nell’UE, a proporsi come riferimento per una politica dell’accoglienza in Europa, l’ostilità violenta dell’Ungheria col suo muro di filo spinato sembra trovare ancor più odioso spessore nel comportamento di una reporter che, facendo volontariamente lo sgambetto a un profugo, lo ha fatto cadere col suo bambino in braccio. Il bambino si è fatto male e dal pianto dirotto deve aver avuto una grande paura. La reporter è stata, per fortuna, licenziata ed è riuscita a sopraffare nell’informazione le notizie di tante/i ungheresi che nonostante il loro governo hanno cercato di aiutare i profughi in fuga. Ma in materia di brutte notizie rispetto all’emigrazione riusciamo a non farci mancare nulla e così veniamo informate/i che la console onoraria francese in Turchia vendeva gommoni per i profughi.
Se ce ne fosse stato bisogno, per chi è distratto, in questo periodo il potere che l’informazione ha e può avere è riconfermato in tutta la sua realtà. Riguarda le grandi notizie mondiali ma anche le piccole e alcune misere vicende di casa nostra, come l’essere riusciti con una puntata di Porta a Porta di Vespa a dare uno spazio di “regina “ a Vera Casamonica, figlia dell’uomo dal funerale più celebrato d’Italia. Il suo linguaggio lontano da un italiano corretto ma folcloristico e sgrammatico, il suo abbigliamento che non ha rinunciato a note tipiche di stile “zingaresco” come gli enormi orecchini, la sicurezza di ogni sua risposta, la difesa allegra e ironica della “santità” di suo padre ne hanno fatto tristemente un'icona della superficialità e ipocrisia diffusa nei nostri tempi.
Immagini e superficialità che spesso cozzano con altre vicende, dove la serietà il rigore e la perseveranza delle protagoniste ne è una nota distintiva. Come per esempio la forza della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, che dopo anni proprio in questa settimana ha potuto contare sulla testimonianza di qualcuno che, pare, sappia di più della morte di Stefano e ha dichiarato che nulla la fermerà per la ricerca della verità. O la riservatezza e dolore dei genitori di Yara Gamberale, in aula per la prima volta al processo della loro bambina, che hanno descritto come il sale della loro famiglia dando con pochissime frasi il senso non solo del loro dolore ma della personalità integra e formidabile della loro creatura .
Mi piace terminare con una notizia che non riguarda certo direttamente le donne, ma indirettamente le riguarda e molto. Si tratta della decisione di Papa Francesco di abolire la Sacra Rota, adottando procedure assai più leggere e rapide per l’annullamento dei matrimoni. Il costo delle pratiche svolte dalla sacra Rota, l’oggettiva maggiore debolezza economica e talvolta della capacità e consuetudine a relazioni esterne alla famiglia della donna giovano, rispetto alle nuove regole, maggiormente a lei in termini di democrazia e agibilità delle pratiche per lo scioglimento del matrimonio.
E qui mi fermo, anche trascurando altre notizie su cui, come nel passato, non mancherò di tornare seguendo il loro sviluppo.

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