“E ‘L MODO ANCOR M’OFFENDE” è una raccolta di 10 racconti dedicati a donne vittime di femminicidio, uccise da uomini che dicevano di amarle, mariti, ex mariti, fidanzati ed ex fidanzati: i racconti sono scritti in prima persona, quindi sono le stesse donne a raccontare la propria vita e la propria morte, la loro versione dei fatti. Sono storie vere di donne che hanno rivendicato la propria libertà, la libertà di decidere della propria vita, la libertà di dire no, e che sono state punite per questo.
Pur essendo elaborazioni narrative, i racconti si basano su un attento lavoro di ricerca di informazioni e notizie apparse sulla stampa, nelle sentenze processuali e/o riportate in altri studi, nonché in alcuni casi sulla diretta testimonianza dei familiari delle vittime personalmente contattati/e dall’autrice.
Le voci di queste undici vite spezzate ci aprono gli occhi e rispondono a domande che non possiamo evitare:
Cosa pensavano queste donne della loro vita, dei loro uomini, del loro essere mogli e madri?
Come hanno lottato per riacquistare una vita libera dalla violenza maschile?
Chi poteva e doveva aiutarle?
Cosa ha fatto per loro lo Stato di cui erano cittadine?
Cosa deve cambiare nella nostra cultura e nel rapporto tra uomini e donne?
E cosa può fare ciascuno e ciascuna di noi per cambiarlo?
Prefazione di NADIA SOMMA – giornalista, fondatrice e attivista del centro antiviolenza Demetra
Donne in aiuto
Postfazione di GIOVANNA FERRARI – madre di Giulia Galiotto, attivista dell’UDI, maestra
elementare in pensione
DALL’INTRODUZIONE DELL’AUTRICE:
“Ho voluto dar voce alle donne. Ho voluto restituire loro quella voce che gli uomini che dicevano
di amarle hanno condannato al silenzio. Ho voluto raccontare la loro versione della storia. E sono
voluta partire proprio da una voce che tutte e tutti abbiamo ascoltato, pur senza comprendere di
cosa ci stava parlando. […] È per restituire alle donne la dignità strappata loro dalla violenza che
ho voluto scrivere questi racconti. È per restituire e restituirci la loro visione della vita e del mondo
in cui hanno vissuto. È per restituire a chi ha voluto loro davvero bene ancora un pezzetto della
loro figlia, mamma, amica, sorella.”
MARIA DELL’ANNO è giurista, criminologa e soprattutto scrittrice. Solo quando scrive sente che sta
facendo ciò per cui è nata. Da alcuni anni studia e scrive sulla violenza maschile contro le donne,
dopo essersi formata in due centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna. Crede fermamente che solo
un profondo cambiamento culturale potrà mettere la parola fine a questa perfida forma di violenza.
Ha pubblicato i romanzi “Troppo giusto quindi sbagliato” (Ed. Le Mezzelane, 2019), “Fuori
tempo” (Ed. Eretica, 2021), e i saggi “Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel
contesto di una relazione intima” (Ed. LuoghInteriori, 2019), “Parole e pregiudizi. Il linguaggio dei
giornali italiani nei casi di femminicidio” (Ed. LuoghInteriori, 2021). Ha vinto vari premi letterari e
suoi racconti sono pubblicati in antologie. Scrive articoli su NoiDonne.org e Filodiritto.com.