1861, Petizione delle donne lombarde
Alla Camera dei Deputati
Se Dio ha posto nell’uomo un’irresistibile tendenza alla libertà, perché nell’uso della libertà diventi migliore; se Dio bendedice agli sforzi che la Nazione Italiana fa per rendersi libera fondamento principalissimo di questo progressivo miglioramento dev’essere l’affermazione la più larga possibile dell’emancipazione della donna. I primi otto anni dell’educazione dell’uomo appartengono quasi esclusivamente alla madre.
Considerando che sui diversi Codici delle provincie Italiane si sta elaborando un Codice unico per tutto il Regno d’Italia; Considerando che nelle provincie Lombarde dove è vigente tuttora il Codice austriaco, la donna è parificata all’uomo nella facoltà di disporre delle proprie sostanze in ogni contrattazione anche senza la tutela maritale;
Considerando che il Codice Albertino, § 130, sottopone, nelle antiche provincie, la donna alla tutela maritale nell’esercizio dei diritti di prorpietà:
Le sottoscritte, Cittadine Italiane, fanno al Parlamento rispettosa istanza, affinché nella compilazione del nuovo Codice civile italiano, alle donne di tutte le provincie vengano estesi i diritti riconosciuti fino ad oggi nelle donne Lombarde.
Milano, Museo del Risorgimento, Civica Raccolta Bertarelli.