8 Marzo 2019. C’è poco da festeggiare

da | Mar 7, 2019 | Editoriali

Nonostante siano passati molti decenni da quando le donne hanno iniziato a manifestare per il loro diritto alla libertà e alla parità, ancora oggi si può parlare di complessità della questione femminile e molte cose sono rimaste irrisolte.
Le problematiche che in essa erano e sono contenute sono ormai note e comprovate da fatti, dati e analisi.

I cambiamenti che questo millennio prospetta potrebbero porre le donne sempre un passo indietro in molti campi lavorativi e nel sociale e la parità diventare sempre più un miraggio. Grandi e complesse dunque le sfide che ci attendono

Per contribuire ad argomentare un cambiamento possibile, diamo il nostro contributo sottoponendo all'attenzione delle nostre lettrici alcuni spunti aggiuntivi alla riflessione già in atto:

1 – Appare insufficiente lo sciopero globale “transfemminista” contro ogni forma di discriminazione indetto da Non una di meno. Non può essere questo essere considerato come l'ultima proposta possibile od unica modalità per essere riconoscibili.

2 – Insufficiente pensare di potere eliminare gli stereotipi di genere solo attraverso processi educativi che richiedono tempi ancora molto lunghi. Per questo occorre una riforma complessiva.

3 – Inopportuno conservare una posizione radicale di contrapposizione di genere che metterebbe in difficoltà l’unità delle stesse donne.

4 – Sarebbe utile riflettere sulla non-organizzazione delle donne, dare vita piuttosto ad un nuovo soggetto politico, diverso da quelli tradizionalmente presenti nel panorama della politica, che abbia l’autorevolezza per rappresentarle nei luoghi del potere decisionale. Sapersi bene organizzare un solo giorno l'anno rappresenta una debolezza.

5 – Auspicabile la costruzione di un progetto di azione futura articolato nelle modalità ma unificante negli obiettivi. Molti gruppi di donne sono in campo in modo simile ma concorrenziale.