EUCYS 2025: :
Sono attesi 133 finalisti da 37 paesi con 91 progetti e competono per premi in denaro, visite tecniche,
riconoscimenti d’onore.
Comunicato stampa, Milano, 9 settembre 2025
Bio-RuBisCO2, Robo-ProT 2.0, Robo-Prot_Alzheimer e GlobalGuard: sono questi gli acronimi di tre prototipi
e progetti realizzati da 5 giovani italiani neo-inventori, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, che
rappresenteranno l’Italia alla finale europea del concorso “EUCYS- Giovani scienziati – edizione 2025” a
Riga.
Sono stati selezionati da una giuria internazionale nella finale italiana svoltasi a Milano e realizzata dalla
FAST- Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche. Sono tutte soluzioni per migliorare il mondo e
dare risposte a problemi concreti come aiutare i Paesi più poveri al monitoraggio dei disastri ambientali,
idee di economia circolare per una corretta alimentazione, dispositivi robotici per pazienti che fanno fatica
a mantenere una aderenza terapeutica. “Siamo giovani e curiosi. Nei nostri laboratori scolastici e con i
nostri docenti abbiamo fatto tante ore extra-scolastiche per poter partecipare e siamo entusiasti di
rappresentare il nostro Paese. Speriamo di poter vincere”, ci dicono i neo Archimede.
Dopo la partecipazione alle gare in Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Svizzera, Inghilterra, Giappone e in attesa
dei prossimi appuntamenti in Brasile, Lussemburgo, Messico, Taiwan, Belgio, Tunisia e molto altro, ecco
finalmente EUCYS-European Union Contest for Young Scientists della DG Ricerca della Commissione
europea dal 15 al 20 settembre p.v.. Per la FAST, riconosciuta come National Organizer per l’Italia, rimane il
più rilevante traguardo del concorso I giovani e le scienze con la 37° edizione celebrata il 15-17 marzo
scorso, la ragione stessa della competizione italiana fin dal 1989. Infatti è voluto dalle istituzioni europee
(Parlamento, Consiglio, Commissione); è riconosciuto dai Governi degli Stati membri; in Italia il MIM-
Ministero dell’istruzione e del merito lo ha inserito nel programma per la valorizzazione delle eccellenze,
assegnando ai finalisti scelti da FAST lo stesso compenso riservato a quanti ottengono la lode alla maturità.
Rappresentano l’Italia 5 giovani con tre progetti; sono i vincitori dei primi premi conferiti dalla Giuria in
biologia, medicina e ingegneria:
1.Alice Barbieri e Giorgia Merolli del Liceo scientifico Marconi di Tortona con Elia Pietro Galli del Liceo
scientifico Ascanio Sobrero di Casale Monferrato; sono autori del lavoro in biologia “Bio-RuBisCO2:
recupero sostenibile di proteine da fogliame di scarto”;
2.Matteo Quistaini del Liceo Ettore Majorana di Rho con il progetto in medicina “Robo-ProT 2.0 e Robo-
Prot_Alzheimer: terapie probiotiche personalizzate, specifiche e mirate attraverso dispositivo robotico per
la creazione immediata di una terapia associata al singolo paziente”;
3.Ginevra Terrizzano del Liceo scientifico Sacro Cuore di Milano con lo studio “GlobalGuard:sviluppo di una
rete di CubeSat per il monitoraggio in tempo reale dei disastri ambientali nelle economie emergenti”.
“Sono fiducioso che questi brillanti genietti, commenta il presidente della FAST Federico Mazzolari ,
“possano esprimere al meglio le loro proposte, condividere idee e ambizioni con gli altri partecipanti; e
magari ricevere alcuni dei premi in palio”. Alberto Pieri, segretario generale della Federazione e
responsabile del concorso chiosa: “Certo perché partecipare è importante; ma vincere è meglio”.
Per approfondimenti contattare :
Ufficio stampa FAST-EUCYS – email : agency@ecpartners.it – tel 3389282504 Per saperne di più
Bio-RuBisCO2: recupero sostenibile di proteine da fogliame di scarto
Alice Barbieri (2006), Giorgia Merolli (2007)
Liceo Scientifico I.I.S. Marconi, Tortona (AL)
Elia Pietro Galli (2006)
Liceo Scientifico I.S. Ascanio Sobrero, Casale Monferrato (AL)
Il fattore principale del progetto è l’idea di limitare gli sprechi quotidiani all’interno delle aziende agricole,
andando a recuperare proteine da estratti di foglie che oggi rappresentano un materiale di scarto della
produzione e della lavorazione di alcuni vegetali.
Alice, Elia e Giorgia si concentrano sulla proteina RuBisCO che, oltre ad essere abbondante, è ricca di
amminoacidi essenziali e potrebbe quindi essere destinata all’alimentazione umana o animale. L’utilizzo del
materiale di scarto si potrebbe accompagnare ad un vantaggio economico, soprattutto in termini di
riduzione dei costi di smaltimento e il risparmio potrebbe essere investito nuovamente in altri ambiti
dell’azienda stessa. Gli autori sviluppano la ricerca correlando la riduzione degli sprechi vegetali al risparmio
economico e ad un’alternativa alimentare sana ed equilibrata.
In questo modo si entra perfettamente all’interno dell’idea di economia circolare perché ciò che per molti
può essere un semplice scarto, per altri può divenire una risorsa.
Viene messa a punto una semplice procedura che permette di stimare l’abbondanza di RuBisCO in campioni
di foglie di scarto di varie specie di cui, solitamente, vengono utilizzati esclusivamente i loro semi o frutti. La
procedura si basa sulla frammentazione meccanica delle foglie in acqua, seguita da ultrasonicazione e
rimozione della componente particolata. Ciò che si propone di realizzare in futuro è l’isolamento effettivo
della proteina, in maniera tale da poterla realmente impiegare per lo scopo proposto, inserendola nel
nuovo mercato dei “novel food”. Zero spreco, riduzione dei rifiuti e riutilizzo degli scarti per nuove
produzioni sostenibili!
Robo-ProT 2.0 e Robo-ProT_Alzheimer: terapie probiotiche personalizzate, specifiche e mirate attraverso
dispositivo robotico per la creazione immediata di una terapia associata al singolo paziente
Serena Moltani (2006), Matteo Quistaini (2006)
Liceo Ettore Majorana, Rho (MI)
Il progetto unisce biotecnologie e informatica per sviluppare terapie probiotiche personalizzate. Robo-ProT
2.0 è un dispositivo innovativo che seleziona e combina specifici ceppi batterici per rispondere alle esigenze
di ogni paziente, migliorando la salute intestinale e contribuendo al benessere generale. L’intestino, infatti,
non è solo un organo digestivo, ma un vero e proprio centro di regolazione dell’equilibrio dell’organismo,
connesso a molteplici funzioni vitali.
Un focus particolare è stato dedicato alla prevenzione del morbo di Alzheimer, attraverso Robo-
ProT_Alzheimer. Studi recenti dimostrano che il microbiota intestinale influenza il cervello e potrebbe
avere un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie neurodegenerative. Il sistema di Serena e Matteo
analizza, seleziona e combina probiotici con potenziali effetti neuroprotettivi, testandone digitalmente
l’efficacia grazie a modelli di simulazione dell’intestino e della barriera emato-encefalica. Questo permette
di identificare le combinazioni migliori e più sicure, aprendo la strada a un nuovo approccio terapeutico
basato su elementi naturali e facilmente integrabili nello stile di vita quotidiano.
Grazie a questo approccio innovativo, Robo-ProT 2.0 potrebbe rivoluzionare la medicina preventiva,
offrendo trattamenti naturali, mirati ed efficaci. L’obiettivo è rendere accessibili terapie biotecnologiche
all’avanguardia, migliorando la qualità della vita e aprendo nuove prospettive per il futuro della salute. In
un mondo in cui la medicina personalizzata è sempre più al centro della ricerca, gli autori credono che
questa tecnologia possa rappresentare una svolta, con applicazioni che vanno oltre il campo delle malattie
neurodegenerative.
GlobalGuard: Sviluppo di una rete di CubeSat per il monitoraggio in tempo reale dei disastri ambientali
nelle economie emergenti
Ginevra Terrizzano (2007)
Liceo Scientifico Sacro Cuore, Milano
Partendo dall’osservazione che i tradizionali sistemi di monitoraggio dei disastri risultano costosi e
complessi, soprattutto per i paesi a medio e basso reddito, più vulnerabili agli eventi catastrofici, l’ipotesi di
ricerca è che una rete di CubeSat possa offrire un sistema sostenibile per il monitoraggio di tali fenomeni,
misurando parametri chiave come temperatura, umidità del suolo e condizioni atmosferiche. I CubeSat
sono una tipologia di nanosatelliti sviluppati nel 1999 dalla California Polytechnic State University e dalla
Stanford University. Piccoli (10x10x10 cm per 1U), economici e modulari, hanno reso l’accesso allo spazio
più inclusivo, permettendo a università, piccole imprese e paesi in via di sviluppo di partecipare a missioni
prima troppo costose.
GlobalGuard è il nome che Ginevra ha dato alla rete scalabile di CubeSat in grado di fornire monitoraggio
ambientale in tempo reale e previsioni sui disastri a costi ridotti. Lo studio valuta se i CubeSat che la
costituiscono possano rilevare efficacemente segnali premonitori di incendi, inondazioni e siccità,
garantendo al contempo un accesso equo ai dati per le regioni vulnerabili. Analizza inoltre le limitazioni
tecnologiche, per una valutazione completa della loro efficacia. GlobalGuard trasmette i dati in tempo reale
a una piattaforma mobile che li rende accessibili a comunità locali, autorità e organizzazioni umanitarie,
sfruttando la diffusione degli smartphone nei paesi in via di sviluppo. La ricerca si basa su una revisione
della letteratura, uno studio comparativo sui componenti disponibili e un’analisi delle missioni CubeSat esistenti, per arrivare a descrivere materiali e caratteristiche tecniche del sistema.