Addebito della separazione a chi tradisce il coniuge con una collega
Rilevante l’umiliazione al partner per l’adulterio sotto gli occhi di amici comuni
Lo ha sancito il Tribunale di Roma che, con la sentenza n. 3626/2013, ha addebito la separazione a un direttore di banca sorpreso con la moglie con una collega in atteggiamenti inequivocabili.
La donna, casalinga, ha ottenuto così l’assegno di mantenimento per sé e per le figlie, due ragazze con lei conviventi. Questo perché, hanno motivato i giudici, la pronuncia di addebito della separazione coniugale postula non solo il riscontro di un comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio da parte di uno dei due, ma anche l’accertamento che a tale comportamento sia causalmente ricollegabile la situazione di intollerabilità della prosecuzione della convivenza matrimoniale, idonea a giustificare tale separazione.
E non solo. La violazione del dovere di fedeltà coniugale, in particolare, non legittima di per sé la pronuncia di addebito qualora successivo ad una situazione di perdurante intollerabilità della convivenza o, comunque, di un già verificatosi deterioramento dell’affectio coniugalis, mentre può certamente costituire causa esclusiva della imputabilità della separazione all’un coniuge quando risulti che ad essa sia causalmente riconducibile la crisi dell’unione coniugale. In virtù di ciò, la domanda di addebito della separazione per violazione del dovere di fedeltà coniugale deve ritenersi fondata nell’ipotesi in cui la relazione extraconiugale intrapresa dall’un coniuge, prima all’insaputa dell’altro e poi nella consapevolezza dello stesso, abbia assunto efficacia causale esclusiva nel fallimento dell’unione coniugale. Nella specie, in tal senso, la condotta tenuta dal ricorrente costituisce di per sé causa di menomazione della dignità dell’altro coniuge, tenuto conto della risonanza della relazione extraconiugale nell’ambiente di vita quotidiano della famiglia e nello stesso contesto familiare, e dunque violazione dei doveri derivanti dal matrimonio.
La separazione può essere addebitata al coniuge che tradisce con un collega, a maggior ragione quando la relazione crea imbarazzo fra conoscenti in comune, determinando così la crisi coniugale irreversibile.