«Inerzia colpevole» del maggiorenne che non studia e non lavora: anche l’impiego precario fa curriculum, il diplomato deve accettare offerte per fare esperienza e poi migliorare la sua posizione – Sentenza del 5 giugno 2014
Tempi duri per gli sdraiati.
Se il protagonista della nostra storia non è il ragazzo del best seller di Michele Serra, appartiene comunque alla generazione Neet (Not in education, employment or training), quella dei giovani fino a 29 anni che non studiano né lavorano.
A ventiquattro anni e con il solo diploma ha rifiutato l’impiego al call center perché, dice, a stento ci avrebbe coperto le spese.
E ora che ne ha ventisette non può essere il padre separato a doverlo mantenere con l’assegno mensile.
Lo scrive a chiare lettere la Corte di appello di Catania nella sentenza 571/14.