Bagni e passeggiate compatibili con la terapia: illegittimo il recesso datoriale senza prova di negligenza del lavoratore nel seguire i protocolli prescritti dal medico curante. Decisiva la ctu
Il lavoratore in malattia non solo può uscire di casa, ma può andare anche al mare senza rischiare il licenziamento. A patto che non ritardi la guarigione e, dunque, il rientro in servizio. Scatta allora la reintegra dopo il licenziamento per giusta causa inflitto sul rilievo che se il dipendente era in grado di dedicarsi a un’attività ricreativa allora era pronto per tornare al lavoro e non l’ha fatto.
Sta infatti al datore dimostrare che durante il periodo di inabilità temporanea la condotta del lavoratore è contraria a buona fede, senza che l’interessato debba dimostrare che invece perdura la malattia. È quanto emerge dalla sentenza 1173/18, pubblicata dalla sezione lavoro della Cassazione.