Inidoneità desumibile dalla rarefazione dei rapporti con la prole. Pesa la condotta dell’uomo che denota un sostanziale disinteresse per i piccoli, i quali reagiscono con atteggiamenti di chiusura – Sentenza – 26 gennaio 2016
I figli devono essere affidati in via esclusiva alla madre, al momento della separazione, se il padre non riesce a scindere i rapporti fortemente conflittuali con la moglie dal suo ruolo genitoriale. Il giudizio di inidoneità può essere desunto anche dalla rarefazione dei rapporti con la prole e da una scarsa collaborazione con i servizi sociali.
Sono queste le conclusioni raggiunte dal tribunale di Roma nella sentenza n. 2546 del 2015 che ha pronunciato la separazione personale di due coniugi affidando in via esclusiva i figli della coppia alla madre e riconoscendole un assegno di mantenimento personale e per la prole.
Il collegio ha rilevato che non era possibile procedere a un affido congiunto in quanto il padre nel corso dell’intero procedimento ha tenuto una condotta che denota un sostanziale disinteresse della prole. In particolare è emerso che l’uomo è stato incapace di separare le problematiche relative ai rapporti con la moglie dal suo ruolo genitoriale fin dal momento iniziale della separazione. I figli, in un primo momento abbandonati da entrambi i genitori, hanno reagito a questo disinteresse con pessimi rendimenti scolastici e atteggiamenti di isolamento e chiusura.