Affido esclusivo all'altro coniuge se dall'audizione del minore emerge il rifiuto del genitore

da | Set 18, 2018 | Anno 2018

L’atteggiamento arrogante, prevaricatore e privo di autocritica fa cadere i presupposti della bigenitorialità – Sentenza, 17 settembre 2018

 

 

Via libera all’affido esclusivo a uno dei coniugi se durante l’audizione del minore il giudice percepisce il rifiuto verso l’altro genitore, in questo caso manifestato dal ragazzo tredicenne nei confronti di un padre arrogante e prevaricatore.

È quanto affermato dal Tribunale di Verbania che, con la sentenza n. 390/2018, nell’ambito di una causa di divorzio, ha affidato e figli adolescenti a una mamma, assegnandole anche la casa, in quanto durante l’ascolto dei ragazzi era emerso un vero e proprio rifiuto nei confronti di un padre padrone.

Inutile il ricorso della difesa di lui che chiedeva l’affido condiviso. Il Collegio ha infatti richiamato e applicato il principio secondo cui perché possa derogarsi alla regola dell'affido condiviso, è necessario “che risulti, nei confronti di uno dei genitori, una sua condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa o comunque tale appunto da rendere quell'affidamento in concreto pregiudizievole per il minore”. L'attuale stato dei fatti, a ben vedere, lascia emergere un contegno del genitore che è in distonia con un affido condiviso, il quale presuppone una maturità all'esercizio delle funzioni genitoriali, maturità che vuole dire anche cambiare, o per lo meno provare a farlo, laddove il proprio modo di essere crea una incomunicabilità con i figli, laddove ciò provoca negli stessi sofferenza tanto da portarli al rifiuto della figura genitoriale in questione.