di Maria Giovanna Farina
Alba Dell’Acqua ha partecipato agli Stati generali delle donne per rappresentare il Moica Basilicata e la città di Matera. Come Presidente della sua regione si è concentrata sul lavoro invisibile e la cura, impegno quasi esclusivamente femminile, puntando anche sul tema del cibo in linea con l’EXPO. Alba racconta l’importanza del Vicinato, della vita in comune portata avanti dalle donne di un tempo
-Pensiamo al forno a legna: era una struttura indispensabile per la vita del vicinato. Ogni donna impastava settimanalmente per la propria famiglia, il famoso pane di Matera con pezzature fino a 5 chili e lo marchiava con il proprio timbro di riconoscimento. Possiamo dire che la vita nei Sassi e quindi tutta la sua architettura sia stata impostata sul lavoro di cura delle donne –
Il ruolo delle donne era rigidamente separato dal quello degli uomini ma questo non era un problema esclusivamente meridionale
– No, infatti. Le donne stavano a casa ad accudire i figli, assistere gli anziani, sbrigare le faccende domestiche e tessere perché si doveva salvaguardare l’unità e l’integrità della famiglia anche attraverso un controllo dei comportamenti femminili. Le donne del Nord invece godevano di una maggiore autonomia e una diversificazione dei lavori già intorno alla fine dell’ottocento –
Ma oggi qual è la condizione delle donne del Sud?
-La più recente rilevazione dei dati ISTAT ha confermato i dati Svimez e fa tremare i polsi, certificando il totale fallimento delle pari opportunità nel meridione. Nel Mezzogiorno la probabilità di lavorare delle ragazze è solo 2 su 10. C’è stato sicuramente il cattivo investimento dei fondi europei con interventi a pioggia e non mirati ad una logica di sviluppo territoriale. C’è anche il problema del Welfare: le donne del Sud hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro anche perché sono ancora gravate da tutti gli oneri familiari, la cura dei bimbi, l’assistenza agli anziani e i lavori domestici-
Sono tante le strutture e i servizi necessari per migliorare la vita delle donne e quindi delle famiglie come gli asili nido e so che vi state impegnando, ma vorrei sapere cosa farà il Moica, movimento italiano casalinghe, della Basilicata soprattutto grazie alla grande opportunità di Matera “città della cultura 2019”?
-Il Movimento Italiano casalinghe della Basilicata promuoverà fortemente il turismo esperienziale attraverso il quale le donne materane potranno far conoscere la straordinarietà della civiltà contadina con le doti dell’accoglienza e la capacità di cura che sono patrimonio della cultura del Sud. Sarà un turismo soft, defiscalizzato, le casalinghe opportunamente formate, potranno ospitare i turisti nelle proprie abitazioni, preparando per loro i piatti tipici anche coinvolgendoli nelle attività di preparazione del cibo. Sempre le donne potranno far partecipare i turisti nella produzione di manufatti artigianali attraverso laboratori specifici. Le donne saranno quindi promotrici di un turismo diverso, non veloce e rapido, non un turismo invasivo e consumistico-
Allora non perdiamo questa occasione, visitiamo anche da turisti Matera e tutta la Basilicata ricordando che il cibo, la cucina, i manufatti e i luoghi fanno parte del patrimonio culturale del nostro Paese: una risorsa a cui dobbiamo aggrapparci con forza sia per il riscatto femminile, ma anche per quello dell’Italia tutta.
Maria Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it
© Riproduzione riservata
Foto di M.G.Farina