Anno europeo dei giovani

da | Dic 1, 2022 | L'opinione

Nel percorso avviato verso la costruzione sul futuro dell’Europa in questo 2022 dedicato ai giovani abbiamo ritenuto centrale rispondere alle sfide della modernità e del post pandemia nel New Bauhaus Europeo, per una transizione sostenibile dell’Europa, la diffusione della cultura digitale per affrontare le sfide sociali,favorire la coesione sociale e il superamento dei divari territoriali e dare spazio e protagonismo ai giovani e alle giovani donne.

In questo anno che si sta chiudendo, dedicato ai giovani, al centro delle attività abbiamo posto la ‘creatività’ dei giovani e delle giovani donne per “garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del presente, per proiettarli al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro” attraverso un insieme integrato di approcci scientifici, culturali e formativi, di processi e di metodi finalizzate alla costruzione di un sistema di competenze digitali consapevoli, abilitate alla co-creazione e alla sostenibilità, per costruire il futuro del “dopo pandemia” e del “dopo guerra” che non sarà più necessariamente un semplice ritorno alla situazione precedente, ma sempre di più o spartiacque netto tra un prima ed un dopo, per offrire un futuro positivo ai nostri giovani e all’Europa.

Il futuro per l’Europa che verrà dovrà essere costruito con le competenze,la conoscenza, la creatività e la crescita all’interno di un ambiente di sviluppo più ampio legato alla sostenibilità, dove con il termine “sostenibilità” non s’intende solo quella ambientale, ma anche quella sociale, culturale, economica ed amministrativa, dove il denominatore comune è la cultura.

In questo scenario , i temi legati all’empowerment delle donne e al diritto al benessere collettivo sono per noi centrali.

In questo scenario stiamo collaborando come Stati generali delle donne con l’associazione Diculther nel più ampio tessuto europeo del New European Bauhaus.

Il New European Bauhaus è un’iniziativa ambientale, economica e culturale lanciata dalla Commissione europea nel 2020 per consentire la transizione verde delle nostre società. Apporta una dimensione creativa e culturale al Green Deal europeo mobilitando le menti creative di tutte le discipline per immaginare una vita più sostenibile, bella e inclusiva. Il suo approccio partecipativo e trasversale incoraggia tutti e tutte noi a unirci al movimento e riflettere su soluzioni globali alle numerose sfide interconnesse che dobbiamo affrontare, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sociali e spaziali.

Le nostre preoccupazioni riguardano:

– il tema della disoccupazione femminile e quindi il tema del diritto al lavoro,

– le disuguaglianze economiche, in particolare le disparità salariali tra i sessi,

– il regresso dei diritti delle donne compresi i diritti delle persone LGBTIQ,

– la sotto-rappresentazione delle donne nel processo decisionale,in politica e nell’economia,

– la violenza contro le donne e le molestie sui luoghi di lavoro,

– i nostri diritti in materia di salute e di benessere.

Il tema centrale rimane quello della disoccupazione femminile e giovanile e quindi il tema del diritto al lavoro.

Ora è la prima volta che l’Europa e in particolare l’Italia puo’ affrontare il tema delle diseguaglianze con un programma di investimento della portata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR.

Conseguire una maggiore equità di genere è, infatti, uno dei tre obbiettivi trasversali del PNRR accanto all’equità generazionale e a quella territoriale.

Da un lato, il requisito di perseguire l’equità di genere risponde alle linee guida dell’Europa su come investire le risorse del PNRR, dall’altro, la pandemia da Covid ha messo al centro del dibattito politico ed anche mediatico una maggiore assunzione di consapevolezza dell’importanza del lavoro delle donne per il riequilibrio del sistema economico in generale.

Perché è interessante considerare le idee e il contesto del New European Bauhaus in questo momento di cosi tanta ansietà e preoccupazione, consapevoli che la trasformazione in atto ci porterà verso situazioni nuove?

C’è un forte impegno da parte della comunità educativa e del mondo accademico a rileggere la realtà attraverso la lente dell’apprendimento e della condivisione della conoscenza.

C’è una richiesta da parte dei giovani e delle giovani donne di conoscere le basi del cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e i modi per costruire una relazione più simbiotica con il nostro ambiente naturale.

E in questi mesi molte sono state le iniziative nell’ambito di Erasmus+ adottare una prospettiva NEB attraverso una piattaforma per le scuole primarie e secondarie europee per collaborare e sviluppare progetti, incentrate sui valori NEB.

È molto interessante vedere l’approccio NEB tradotto in attività di apprendimento, dai liceali che discutono delle disuguaglianze di fronte al cambiamento climatico ai bambini che sviluppano il loro senso del luogo e la cura nell’esplorare i loro quartieri. Molte sono le comunità di studenti, insegnanti e parti interessate dell’istruzione che si sfidano a trovare nuovi modi per insegnare comportamenti sostenibili. Gli educatori lavorano ad esempio per portare le abitudini di risparmio idrico nelle scuole, utilizzano strumenti di mappatura (ad esempio l’Atlante europeo dei mari) per aiutare gli alunni a visualizzare l’impatto del cambiamento climatico o scambiano materiale didattico utile da tutta Europa.

Più in generale, la ricerca di NEB di soluzioni integrate risuona con il pensiero sistemico e l’approccio basato sul contesto adottato nel settore creativo. Il quadro dell’iniziativa può essere utilizzato dagli educatori per aiutare gli studenti e le studentesse a diventare pensatori sistemici e critici, sviluppare l’agire, adattare le loro risposte a contesti in rapida evoluzione e collaborare con gli altri.

Occorre già proiettarsi con questi strumenti verso l’Anno europeo delle competenze 2023 per favorire l’apprendimento permanente e la riqualificazione

Le nostre proposte partendo dal New European Bauhaus si proietteranno a reinventare i nostri stili di vita. Sappiamo che sono necessarie nuove competenze per dare forma a un nuovo mondo.

In questo senso il ruolo del mondo femminile sarà molto importante

La transizione verde richiede che tutti i lavoratori e lavoratrici abbiano accesso a riqualificazione o miglioramento delle competenze a prezzi accessibili se ne hanno bisogno.

E saremo impegnate in diverse attività di rafforzamento delle capacità, organizzeremo regolarmente conferenze e workshop aperti in cui chiunque sia interessato può approfondire le proprie conoscenze su argomenti come l’architettura sostenibile, il design circolare del prodotto o l’azione per il clima nelle arti dello spettacolo.

E cosi stiamo cercando di rispondere ai bisogni di emergenza come nel caso dell’Ucraina, dell’Iran e dell’Afghanistan per collegare soluzioni di emergenza a breve termine con obiettivi di ricostruzione e sviluppo a lungo termine. In particolare stiamo lavorando sulla certificazione delle competenze delle giovani donne afghane qui in Italia, per permettere a loro di completare il loro percorso di studio in un viaggio di apprendimento del New European Bauhaus.

La Commissione propone di dare nuovo slancio all’apprendimento durante l’intero ciclo di vita

i) promuovendo maggiori e più efficaci investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze per sfruttare appieno le potenzialità della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un lavoro all’altro;

ii) assicurando che le competenze siano adatte alle necessità del mercato del lavoro, in collaborazione anche con le parti sociali e le imprese;

iii) facendo convergere le aspirazioni delle persone e i ventagli di competenze con le opportunità nel mercato del lavoro, soprattutto nell’ambito della transizione verde e digitale e della ripresa economica.

Speciale attenzione sarà dedicata all’inserimento attivo di un maggior numero di persone nel mercato del lavoro, in particolare donne e giovani, soprattutto coloro che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.

Cosa fare per passare dalle parole ai fatti?

Dove tutto questo si potrebbe realizzare?

Come Stati generali delle Donne abbiamo lanciato la sfida e stiamo attivando una grande mobilitazione culturale con il Progetto “Le Città delle Donne”, motore importante per le azioni di rigenerazione urbana, per favorire una migliore qualità della vita, dove realizzare la nuova democrazia urbana e iniziare a scrivere la prima pagina del Nuovo Bauhaus Europeo.

Isa Maggi

Stati generali delle Donne