Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
La violenza maschile contro le donne è una priorità da affrontare nel nostro Paese. Con l’insediamento del Suo Governo avevamo chiesto la nomina di una ministra per le pari opportunità, che fosse il punto di riferimento per coordinare tutti gli interventi e le strategie necessarie per contrastare il fenomeno e le discriminazioni che alimentano la violenza.
Le Pari Opportunità non sono state assegnate ancora né ad un ministero né in delega.
Il precedente Governo aveva avviato i tavoli di lavoro della task force interministeriale con un confronto tra istituzioni e associazioni per elaborare il nuovo Piano Nazionale Antiviolenza, individuando misure volte sia alla prevenzione del fenomeno che al sostegno e al rafforzamento delle vittime. Il Dipartimento per le Pari Opportunità stava svolgendo il suo ruolo istituzionale di coordinamento fra tutte le amministrazioni, centrali e decentrate.
A questi tavoli abbiamo portato l'esperienza ventennale dei 65 Centri Antiviolenza aderenti a D.i.Re, che negli anni hanno accolto migliaia e migliaia di donne, costruito reti ed elaborato progetti di contrasto alla violenza. Abbiamo chiesto la realizzazione di tutte quelle misure e azioni previste dalla Convenzione di Istanbul e dalle direttive internazionali ancora inapplicate in Italia.
Oggi il Piano Nazionale Antiviolenza non è stato ancora rinnovato.
Il precedente Governo aveva deciso di distribuire ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio 17 milioni di euro per il biennio 2013-2014 come previsto dalla legge n. 119 del 2013, la c.d. legge contro il femminicidio. D.i.Re auspica che al più presto vengano assegnati ai Centri i finanziamenti stanziati, in un'unica soluzione, al fine di consentire continuità ai progetti di sostegno e aiuto alle donne che intraprendono percorsi di uscita dalla violenza.
L’associazione nazionale D.i.Re chiede:
Che la violenza maschile contro le donne sia una priorità nell'agenda politica del Suo governo;Che si concluda il confronto avviato tra le istituzioni e le associazioni nell'ambito della task force interministeriale, istituita dal precedente governo e coordinata dal Dipartimento per le Pari Opportunità;Che sia rinnovato il Piano Nazionale Antiviolenza;Che siano assegnati ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio i fondi previsti della legge n. 119 del 2013, individuando chiari criteri di distribuzione;Che l’attuale Governo si assuma l’impegno affinché i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio siano finanziati in maniera certa e costante, sottraendoli all’incertezza, alla sopravvivenza o al rischio di chiusura.
Invitiamo tutte le associazione di donne, le cittadine e i cittadini, le/i parlamentari a sostenere il nostro appello affinché le donne che subiscono violenza siano accolte dai Centri Antiviolenza nel rispetto della loro autodeterminazione e della loro libertà.