APPELLO – Parità di genere in FVG , si richiede la modifica della legge elettorale per le prossime elezioni

da | Mar 21, 2023 | Appelli

Al Presidente del Consiglio,

Al Ministro dell’Interno,

Al Ministro per gli affari regionali e le Autonomie,

Alla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia,

Al Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia

Loro Sedi

il 2 e il 3 aprile si rinnovano il Consiglio regionale della Regione Friuli Venezia Giulia e i consigli comunali di molti comuni della regione.

Le consultazioni elettorali si terranno ancora una volta senza la possibilità di poter esprimere la doppia preferenza di genere. La Regione Friuli Venezia Giulia ancora una volta non si è adeguata a quanto previsto dalla legge n. 20 del 2016, recante disposizioni volte a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali e comunali disattendendo oltre che la legge i principi stessi della nostra Costituzione che con l’art.3 ha sancito di garantire l’effettiva eguaglianza tra i cittadini e le cittadine e con l’art. 51 di promuovere attraverso azioni positive e virtuose l’accesso alle cariche pubbliche ed elettive.

Uno degli obiettivi prioritari che le Istituzioni Europee e gli Stati membri si sono impegnati a perseguire con misure strutturali e concrete oltre che legislative è la piena uguaglianza fra uomini e donne. L’obiettivo della rappresentanza politica e istituzionale delle donne è fondamentale per la reale attuazione di un modello democratico che basa la sua affermazione sulla partecipazione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini alla cosa pubblica.

Noi donne degli Stati Generali delle Donne convinte della necessità che nella vita politica, di cui oggi si avverte una crisi della rappresentanza nonché della partecipazione, si debbano valorizzare e promuovere le competenze, le professionalità e i talenti delle donne, lottiamo da sempre per proposte di legge che favoriscano la democrazia paritaria. Convinte che la rappresentanza delle donne nel mondo delle istituzioni sia una battaglia di civiltà, di difesa e valorizzazione dei diritti di tutte le persone vi chiediamo un impegno concreto affinché la presenza in politica non sia una quota, una casella da riempire ma un riconoscimento basato sul principio delle pari opportunità e del valore delle donne.

La democrazia paritaria, da un lato, concretizza quanto sancito dalla nostra Carta Costituzionale, dall’altro, rappresenta uno strumento di garanzia e rispetto della legalità, oltre ad essere una preziosa opportunità per migliorare i processi decisionali e il fare politica, contribuendo con talenti, competenze e concretezza.

La Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, elaborata dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, ha sottolineato che “La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni è una “condicio sine qua non“ della società democratica” e che per attuarla è richiesto alle autorità regionali e locali di “prendere tutte le misure e adottare tutte le strategie appropriate per promuovere una rappresentanza e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini in tutti gli ambiti delle decisioni”.

La maggior parte delle Regioni, ha adeguato il proprio sistema elettorale per garantire l’attuazione del principio Costituzionale e in attuazione dell’art. 117, co. 7 Cost., hanno introdotto nei nuovi statuti e nelle leggi elettorali disposizioni specifiche per favorire la parità di accesso alle cariche elettive, prevedendo quali misure prevalentemente la doppia preferenza di genere e le cosiddette quote di lista, vale a dire l’obbligo di inserire nelle liste di candidati una quota minima di candidati del genere meno rappresentato, variabile tra 1/3 e la metà.

Solo le Regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta non hanno sentito la necessità e l’urgenza di modificare la legge elettorale per garantire una maggiore rappresentatività del genere femminile nei loro Consigli Regionali. Ancora una volta quindi nella Regione Friuli Venezia Giulia si andrà al voto senza uno strumento che renda concreto il soddisfacimento della democrazia paritaria.

Chiediamo quindi ai Presidenti delle Regioni che non ancora hanno adeguato il loro sistema elettorale alla legge n. 20 del 2016, un atto di responsabilità per rendere finalmente compiuto il sistema rappresentativo. Si tratta di un atto di democrazia di quei territori: il sistema elettorale va adeguato per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali e locali.

Come donne chiediamo, altresì, al Presidente del Consiglio, ai Ministri competenti in indirizzo e al Governo, di adoperarsi affinché sia colmato il gap di democrazia presente in queste Regioni a causa della scarsa rappresentanza delle donne nelle Istituzioni e auspichiamo, quindi, che siano assunte decisioni che aiutino a colmarlo.

Per gli “Stati Generali delle Donne”

Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati generali delle Donne

Maria Lippiello, in rappresentanza del Comitato Scientifico

Roma, 20 marzo 2022