Comunicato stampa
L'associazione Trama di Terre conclude al 30 giugno 2021 tre diversi progetti svolti tra il 2020 e il 2021. “Libere, disobbedienti e innamorate” finanziato con i fondi dell'Otto per Mille della Chiesa Valdese, “A.I.D.A.: abitare insieme e dare assistenza” finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito delle azioni volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, “Carovana D.U.E.: donne unite per l'empowerment” finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito delle azioni rivolti alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazione ed alla violenza di genere.
Il progetto “Libere, disobbedienti e innamorate” ha prodotto la pubblicazione finale dell'aggiornamento del Vademecum “Onore e destino. Linee guida per la prevenzione ed il contrasto ai matrimoni forzati” redatto per la prima volta nel 2014. Questa nuova pubblicazione è la sintesi di riflessioni e pratiche condivise durante la tavola rotonda realizzata nella primavera 2021 tra l’associazione Trama di Terre e sette tra i centri antiviolenza e associazioni di donne sul territorio nazionale: Società Cooperativa sociale GEA Bolzano, Casa Rifugio di Trento, Progetto Karibu di Trento, Casa delle Donne di Brescia, Centro Antiviolenza Goap di Trieste, Associazione Nosotras di Firenze, Fondazione Pangea onlus di Roma, Associazione Thamaia onlus di Catania. Il lavoro di approfondimento e di ricerca pubblicato nel Vademecum è stato coordinato da Tiziana Dal Pra, socia fondatrice dell'Associazione Trama di Terre, Alessandra Davide, Presidente dell'Associazione Trama di Terre, le avvocate dell'Associazione Monica Miserocchi e Ivana Piro, con la collaborazione di Giulia Selmi. Sociologa dell'Università di Verona. Proprio durante i giorni in cui stavamo chiudendo questo progetto abbiamo appreso dell'ormai certo femminicidio di Saman Abbas a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Abbiamo concluso con dolore e rabbia questo progetto. Il dolore per una giovane ragazza uccisa per violenze legate all'onore come i matrimoni forzati, ma anche rabbia per il silenzio di una presa di posizione della politica, rotto solo da alcuni esponenti per criminalizzare le comunità migranti e giustificare politiche securitarie e razziste. La nostra Associazione è stata sommersa da numerose richieste dei media per avere informazioni in merito a questo tipo di violenze e di violazioni dei diritti umani delle donne. Abbiamo risposto puntualmente, sperando che i nostri interventi potessero sollecitare la politica ad intervenire con azioni adeguate di contrasto. La nostra Associazione è stata la prima in Italia nel 2011 ad aprire una casa rifugio specifica per accogliere giovani ragazze e donne in fuga da queste violenze. Siamo sempre più convinte e decise a mettere a disposizione il nostro sapere maturato in questi 10 anni per contrastare le violenze legate all'onore. Questa pubblicazione ha dato la possibilità di costruire una rete più solida tra i centri antiviolenza e le associazioni di donne che negli anni hanno lavorato politicamente e operativamente sui matrimoni forzati, garantendo uno scambio di saperi e pratiche e facendo advocacy condivisa a livello comunale, regionale e nazionale. Dall'altra parte dobbiamo amaramente constatare che ad oggi ancora persiste il grande silenzio della politica, con qualche rara eccezione. In particolare ancora assente è una voce politica che riconosca pienamente questa violenza coma una forma di violazione dei diritti umani delle donne e che promuova incontri, interventi e azioni condivise ed efficaci di contrasto alle violenze legate all'onore. Ringraziamo, invece, l'Otto per Mille della Chiesa Valdese poiché ci ha permesso di aggiornare le linee guida, con l'obiettivo non solo di condividere un metodo di lavoro con altri/e operatori/trici, ma di mostrare la nostra solidarietà e alleanza a tutte quelle giovani donne che vogliono ribellarsi ai matrimoni forzati.
Il progetto “A.I.D.A.: abitare insieme e dare assistenza” invece ha avuto l'obiettivo di qualificare la figura dell'Assistente Familiare per anziane e minori e non disabili, per sostenere le famiglie coinvolte e rafforzare l’autonomia e la consapevolezza delle donne per avviare progettualità di auto imprenditorialità (sviluppo professionale e socioeconomico). Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Nuovo Circondario Imolese, ASP Azienda Servizi alla Persona Circondario Imolese, SPI-Cgil, Azienda USL di Imola, Coop Mag6, Seacoop Cooperativa Sociale, Igea Società Cooperativa Sociale, Casa Famiglia Nonna Clelia, Istituto delle piccole Suore di S. Teresa del bambino Gesù, Angelo Pescarini Scuola Arti e Mestieri Società Consortile a responsabilità limitata. Il progetto ha realizzato un corso di auto imprenditorialità, “Il progetto imprenditoriale: dall’idea alla sua realizzazione”con Coop Mag6, e il corso “Assistente Familiare” con l’ente di formazione Angelo Pescarini scuola Arti e Mestieri, in collaborazione con Azienda USL di Imola, ASP Circondario Imolese e Seacoop Cooperativa. In seguito a quest’ultimo corso sono stati avviati due tirocini e due percorsi per l’ottenimento della patente B. A conclusione del progetto è stato realizzato un Elenco territoriale idoneo di Assistenti Familiari (consultabile sul sito dell'ASP) per garantire una base comune minima di competenze con l'obiettivo di favorire un'assistenza integrata in sinergia tra i diversi Servizi pubblici e privati, e lavorare su elementi di prevenzione per evitare situazioni irregolari e al limite della legalità e dello sfruttamento.
Durante il periodo di svolgimento dei progetti, le azioni hanno subito diverse modifiche a causa dell'emergenza sanitaria tra il 2020 e il 2021. Il progetto più colpito dalle restrizioni sanitarie è stato Carovana D.U.E.. Il progetto rappresentava la prosecuzione del lavoro realizzato sul territorio con il progetto del 2019 “La Carovana delle donne per i diritti umani di genere” che attraverso la presenza costante del camper di Trama di Terre nei territori ha raggiunto, tra gli altri, gli obiettivi di divenire un “luogo di riferimento” per le donne, avviare una relazione con loro e raccoglierne i bisogni. Infatti, il progetto prevedeva azioni volte ad acquisire e/o rafforzare competenze linguistiche, accrescere la consapevolezza dei propri diritti in quanto donne sul nuovo territorio e favorire l'empowerment, l'attivismo e la partecipazione delle donne nella comunità territoriale attraverso laboratori linguistici, di story telling e eventi pubblici di sensibilizzazione. I laboratori necessitano però di una relazione fisica, se l'obiettivo è diminuire l'isolamento geografico. Azione totalmente in contrasto con la situazione sanitaria e sociale che abbiamo vissuto in questi ultimi 18 mesi. Quindi da maggio 2020 la Carovana ha potuto solo riprendere la sua presenza sui territori di Osteria Grande, Casal Fiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Borgo Tossignano, Imola. All’interno del camper sono stati allestiti, oltre ad uno spazio dedicato all’ascolto, anche un banchetto informativo, una biblioteca ambulante e un’area per i bambini. Il progetto ha perseguito gli obiettivi programmati con la costruzione di una mappa virtuale del territorio Circondariale. La mappa, infatti, nasce dalla necessità di rispondere ai bisogni e alle domande che non siamo riuscite a dare a causa dell'emergenza sanitaria. La mappa interattiva del circondario imolese nasce con l'idea di rendere più facile e immediato per ogni donna avere una panoramica degli spazi e dei servizi che il territorio può offrire: dai servizi sanitari ai luoghi dove trovare aiuto per il lavoro e l’istruzione, dai luoghi dove portare le proprie figlie o i propri figli dopo la scuola ai parchi dove potersi rilassare, dagli uffici dove sbrigare pratiche burocratiche ai posti dove cercare aiuto in caso di violenza. E' possibile esplorare la mappa on line al sito www.carovanadelledonne.it.