Esistono tutti i presupposti di fatto e diritto affinché la minore aggiunga il cognome della convivente a quello della donna che si è sottoposta all’estero alla procreazione medicalmente assistita – 17 novembre 2015
Arriva un’altra bambina con due mamme che porterà i cognomi di entrambe. E ciò ancora grazie al tribunale dei minori di Roma, stavolta con la sentenza 291/15.
Corona il suo sogno la coppia omosessuale, che ha sottoscritto accordi privati di regolamentazione della loro relazione, ha deciso di sposarsi e di iscriversi al registro delle unioni civili appena il loro Municipio lo consentirà. La piccola, ora in età scolare, è nata grazie al seme di un donatore nell’ambito di una fecondazione assistita compiuta in Belgio. Si tratta, dunque, di un progetto di genitorialità condivisa fin dall’inizio. E adesso la richiesta avanzata dalla convivente della mamma biologica della bambina trova ingresso ai sensi dell’articolo 44, primo comma, lettera d) della legge 184/83, come modificata dalla legge 149/01. In effetti nel nostro ordinamento giuridico non sussiste alcun divieto di adottare minori a carico della persona singola, al di là del suo orientamento sessuale. La legge, infatti, richiede che ad adottare siano due persone unite da matrimonio, riconosciuto dall’ordinamento italiano, soltanto per l’adozione legittimante, nazionale o internazionale. Ma non c’è solo l’adozione piena: sono previsti anche i casi particolari in cui il provvedimento scatta per l’interesse superiore del minore. E in via interpretativa non può essere ricavato alcun limite rispetto al fatto che l’adottante e il genitore dell’adottando sono i partner di una coppia omosessuale. Conta solo che per la bambina, ormai, la richiedente costituisce un riferimento stabile e significativo, tanto da essere riconosciuta dalla piccola come mamma, perché vive in perfetta armonia con la madre biologica della minore che ha espresso il suo consenso alla domanda (oggi accolta nonostante il parere difforme del pubblico ministero minorile). Non resta che attendere ulteriori sviluppi.