Discriminatorio lo stop deciso dall’Inps perché l’assegno di natalità costituisce una prestazione di sicurezza sociale secondo i principi eurounitari: va applicato il principio di parità di trattamento – Ordinanaza, 6 Dicembre 2016
Discriminatoria. Così è la condotta dell’Inps che nega il bonus bebè alla mamma extracomunitaria titolare di un permesso unico di lavoro della durata di due anni: l’assegno di natalità di cui al comma 190, articolo 1, della legge 190/14 costituisce infatti una prestazione di sicurezza sociale che rientra nell’ambito di applicazione del regolamento europeo 883/04: si deve dunque applicare il principio di parità di trattamento previsto dell’ordinamento eurounitario.
È quanto emerge dall’ordinanza 32195/146, pubblicata il 21 dicembre dalla sezione lavoro del tribunale di Milano.