Cecile Kashetu Kyenge, Ministra per l’Integrazione

da | Giu 22, 2013 | Interviste/Video

On. Cecile Kashetu Kyenge, Ministra per l’Integrazione 
CECILE Kashetu KYENGE nasce nel 1964 in Congo. Dopo le scuole superiori, inizia a studiare nella facoltà di Farmacia all’Università di Kinshasa. Arriva in Italia nel 1983 con una borsa di studio e si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma discutendo una tesi in Pediatria, specializzandosi poi in Oculistica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, iniziando ad esercitare la professione di medico Oculista. Si sposa nel 1994 con un ingegnere italiano, ha due figlie adolescenti : vivono tutti a Castelfranco Emilia. Nel 2002 fonda l’associazione interculturale DAWA per la promozione della convivenza in Italia e della cooperazione tra l’Italia e l’Africa. Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i Democratici di Sinistra; in seguito diventa la responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Nel 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il PD Partito Democratico ed entra a far parte della commissione Welfare e politiche sociali. Inoltre è responsabile regionale Emilia-Romagna delle politiche dell’immigrazione del PD. Dal settembre 2010 è portavoce nazionale della rete Primo Marzo giornata europea di Sciopero dei Migranti. Nel 2010 è scelta come testimonial nella campagna di sensibilizzazione sull’immigrazione realizzata dall’Ufficio di Roma dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). Eletta deputato alla Camera il 25 febbraio 2013 per il PD in Emilia-Romagna. Subito dopo l’elezione al Parlamento promuove con altri firmatari una proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano. Dal 28 aprile 2013 è Ministra dell’Integrazione del Governo Letta.

La sua nomina da una parte è una oggettiva novità storica per l’Italia ( una donna ministro di origini straniere africane ) che dovrebbe essere considerata un segnale di modernità assieme all’altra Ministra Donna e straniera alle Pari Opportunità-Sport e Giovani (Josefa Idem di origini tedesche), dall’altra c’è il rischio o la sensazione che il tutto diventi una “foglia di fico”. Cosa ne pensa ?

Questo è certamente un momento storico e culturale importante per il Paese. Il cambiamento storico è già presente in Italia: la mia nomina, con quella della Idem, sono la conferma di un percorso di partecipazione politica all’interno delle istituzioni che è stato largamente condiviso e sostenuto: da qui non credo che si possa tornare indietro.

Siete state nominate Ministre per un Governo di coalizione di Destra, Centro e Sinistra, due Donne di origini straniere ma una viene dalla Germania e non sta provocando reazioni negative e lei viene dal Congo e sta provocando grandi impressioni : questo razzismo oggettivo in Italia che origini ha ?

L’origine è probabilmente dettata dalla poca conoscenza delle altre culture in generale e in particolare, per ciò che mi riguarda, dal fatto che raccolgo in me simbolicamente una serie di stereotipi, che, ovviamente, per il ruolo istituzionale che rivesto stanno saltando: ritengo che questo sia un bene per la cultura del paese.

Da Medico specialista come vede il Servizio Sanitario in relazione ai 5 milioni di cittadini di origine straniera : esistono dei problemi specifici di attenzione, di assistenza oppure i cittadini sono e dovrebbero essere considerati tutti uguali dalla Sanità Italiana e dalle Asl regionali?

Per poter essere considerati in modo paritario non bisogna confondere uguaglianza con equità. Ogni cittadino necessita di attenzione: per essere “considerato uguale all’altro” si deve garantire parità di diritti e doveri per ciascuno.
Nello specifico per i migranti bisognerebbe attivare un percorso di sensibilizzazione e corretta informazione sui servizi tenendo conto, inoltre, delle peculiarità dei bisogni degli anziani e di chi viene escluso dal sistema.

In Italia da quando è stata nominata Ministra per l’Integrazione è già stata intervistata molte volte e si sono scatenate polemiche di diverso tipo. Le sue 3 priorità dichiarate sono : la abolizione del reato di Clandestinità, la Cittadinanza Italiana ai bambini nati in Italia, la modifica di ruolo dei Cie. Secondo Lei in Italia i cittadini di origine straniera, gli-le Immigrati-e stanno peggio che in altri Paesi Europei (Francia, in Germania, in Spagna o in Inghilterra ) ? Se sì in che senso e per quali motivi ?

E’ utile iniziare da una premessa fondamentale: il Ministero per l’Integrazione dovrebbe lavorare in maniera trasversale e collaborativa con altri ministeri di competenza su tematiche specifiche. Rispetto ai temi posti in essere, ad esempio, molti riguardano gli Interni. Il mio ruolo è quello di lavorare su punti precisi mediando ed aprendo al dialogo con tutte le parti politiche. Ogni paese, poi, ha un percorso storico migratorio specifico e a se’, quindi, le interazioni sociali e politiche riguardano la storia interna sia del paese stesso, sia delle ondate migratorie che hanno determinato in quel contesto l’applicazione di peculiari modelli e politiche d’integrazione: per questo motivo non si possono usare categorie qualitative come peggio o meglio nel confronto con l’Italia.

Credo che la forza, e spero anche l’efficacia, della Ministra Kyenge stia nel particolare abbinamento fra una forte determinazione e un approccio quasi chirurgico, scientifico, razionale ai problemi che si trova ad affrontare in un Governo oggettivamente anomalo ed in continuo equilibrio instabile. Lei sa che non può spingere troppo in alcune direzioni, sa che non può deludere, sa che vi sono spazi di mediazione e di cambiamento reale anche in ambiti giuridici. La sua calma ( apparente? ) e la sua fermezza stanno di fatto stupendo molti che non si aspettavano al Ministero dell’Integrazione di questo Governo, una donna, una donna di origine africana, una donna di origine africana dalla “forza tranquilla” ( come il Presidente francese Mitterand fece battezzare la campagna elettorale del Partito Socialista nel 1981 ). La formazione, la storia di molteplici impegni sociali, politici e istituzionali, il suo carattere potrebbero e dovrebbero permetterle di ottenere comunque dei risultati e come lei stessa dice in una delle risposte “da qui non si potrà tornare indietro”. Anche se proprio la nostra Storia antica, il nostro passato ci fa capire la nostra forza originaria meticcia.

Intervista, in esclusiva per NOI DONNE, alla Ministra per l’Integrazione Kyenge, sulla situazione italiana delle politiche nazionali, a cura di Gianguido PAGI Palumbo, Presidente di www.mondita.it