di Elisabetta Righi Iwanejko
La storia da sempre ha i suoi corsi e ricorsi, persino dove una certa parte politica sembrava essere stata sradicata definitivamente. Ma nel mondo deglobalizzato di oggi tutto è possibile soprattutto quando coloro che governano perdono il contatto con la realtà. Infatti come in Colombia, anche in Cile la destra ha compiuto errori madornali e si è sopravvalutata, pensando di essere indispensabile, agitando all'orizzonte lo spauracchio della deriva di sinistra.
Nell'era dei social networks e della libera prateria del web, risulta tuttavia arduo frenare la diffusione delle idee. All'inizio del novecento i grandi imperi erano contrari all'estensione delle linee ferroviarie perchè persone e pensieri si muovevano più velocemente su rotaia. Nel XXI secolo basta invece un semplice gesto di libertà per avviare il cambiamento più radicale come affermò Papa Giovanni Paolo II.
La decisione di aumentare i prezzi della metropolitana di Santiago è stata fatale per il Presidente liberal conservatore Sebastian Pinera, già inquilino del Palazzo della Moneda dal 2010 al 2014. Ancora una volta sono stati gli studenti a guidare le proteste popolari, come nel 2016 contro l'aumento delle tasse universitarie deliberato dalla Presidente socialista Michelle Bachelet, anche lei al secondo mandato dopo l'esperienza del 2006-2010.
Bachelet, figlia di un generale dell'aeronautica ucciso dalla polizia segreta di Pinochet, aveva continuato le politiche liberiste che hanno caratterizzato il Cile dal 1990 a prescindere dai presidenti socialisti o liberal conservatori. La rabbia della gente non è stata scoraggiata dall'emergenza sanitaria, ma ha praticamente travolto le istituzioni in quanto nessuno può fermare un popolo coeso e unito. Forse il popolo cileno ha semplicemente pensato che se nel settembre 1973 la reazione fosse stata più organizzata, il golpe militare sarebbe fallito. Certamente era una fase storica molto diversa con due blocchi imposti dalla guerra fredda e le rispettive sfere d'influenza.
Le elezioni per la nuova Assemblea Costituente composta da 155 seggi ha registrato l'affermazione della sinistra e degli indipendenti, mentre la destra non è riuscita neanche a raggiungere il fatidico un terzo degli scranni per incidere sulla stesura del nuovo testo costituzionale.
La forte astensione e le tante donne elette hanno aggravato la sconfitta del Presidente Pinera costretto alla nomina della Costituente dopo oltre un anno di scontri di piazza e scioperi, con un Cile ripiombato nella scia del caotico 1971-1973, il biennio che precedette il colpo di stato di Pinochet.
La sinistra ha fatto addirittura “cappotto”, utilizzando il gergo sportivo, poichè la trentenne comunista Iraci Hassler è stata eletta sindaco di Santiago battendo l'uscente Felipe Alessandri, membro di una delle dinastie politiche di destra del paese, che vanta due Presidenti, tra cui Jorge Alessandri (1964-1970), precedessore di Allende. Probabilmente la Costituente smonterà pezzo per pezzo la Costituzione di Pinochet datata 1989 e ribalterà l'approccio liberista elaborato dai boys della cosiddetta scuola di Chicago. Una rinvicita postuma di Salvador Allende dopo 50 anni.