Esistono almeno due grandi tipologie di solitudine, quella emozionale e quella sociale. Essere soli non significa necessariamente sentirsi soli come stare in compagnia non vuol dire sentirsi in compagnia. Noi vedremo come affrontare e alleviare quel tipo di solitudine che ci rattrista e ci fa sentire male.
Anche per la solitudine vi sono periodi in cui il fenomeno è più sentito e nel caso specifico sono l’adolescenza e la vecchiaia. Come diceva Aristotele, l’uomo è un animale politico nel senso che è fatto per vivere con gli altri e quando motivi che possono essere diversi impediscono la realizzazione di questa esigenza, ecco che incombe l’ombra della solitudine. Stare con gli altri vuole anche dire sentirsi accettati, capiti, contraccambiati. Intrattenere relazioni non basta, è importante anche la qualità dei rapporti. Due persone che vivono insieme e non hanno più nulla da dirsi sono in solitudine.
Cosa fare? Occorre riflettere, prendere atto dello stato di cose, vedere quali sono le nostre aspettative e se sono commisurate alla nostra persona; a volte non ci sentiamo valorizzati come vorremmo, ma siamo sicuri che ciò che vogliamo sia alla nostra portata? Prima di sentirci soli e rifiutati dobbiamo verificare attentamente lo stato reale delle cose, anche facendoci aiutare se da soli non ce la facciamo, senza vergogna. Una volta fatto questo lavoro potremo considerare eventuali strategie da adottare per ovviare ad uno stato di disagio e avvicinarci alla felicità. Ricordiamoci che per poter capire le emozioni degli altri dobbiamo prima imparare a riconoscere e interpretare le nostre.
Maria Giovanna Farina
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