Con la legge Dat il padre amministratore di sostegno accetta o rifiuta le cure per la figlia in coma

da | Mag 15, 2018 | Anno 2018

Dopo la 219/17, in mancanza di biotestamento, il genitore è nominato dal giudice per gestire il consenso informato sui trattamenti sanitari per la donna alimentata e idratata con il sondino – Decreto, 15 maggio 2018

 

Grazie alla legge sul biotestamento il padre della donna in coma gestisce il consenso informato accettando o rifiutando i trattamenti sanitari per la paziente alimentata e idratata con il sondino. In mancanza delle disposizioni anticipate di trattamento previste dalla legge 219/17 il genitore dell’interessata è nominato amministratore di sostegno con il potere di compiere una serie di atti, tenendo conto della volontà della beneficiaria.Che in materia di cure deve essere ricercata guardando agli orientamenti espressi in precedenza dall’incapace, il tutto seguendo la regola del best interest. È quanto emerge dal decreto pubblicato dalla seconda sezione civile del tribunale di Modena (giudice Roberto Masoni).

La legge 219/17 ha eliminato ogni residua incertezza: l’amministratore di sostegno la cui nomina prevede «l’assistenza necessaria o la rappresentanza esclusiva in ambito sanitario», può esprimere o rifiutare il consenso informato alle cure, «tenendo conto della volontà del beneficiario, in relazione al suo grado di capacità di intendere e di volere». Già la Cassazione aveva stabilito che il consenso potesse essere manifestato da parte del tutore di persona interdetta, rovesciando l’indirizzo interpretativo in materia di atti personalissimi (cfr. la sentenza 21748/07). Ed era stato lo stesso tribunale emiliano a inaugurare l’orientamento giurisprudenziale secondo cui, quando l’interessato non è in grado di esprimere un consenso consapevole su decisioni di natura sanitaria, ben può essere attribuito all’amministratore di sostegno il potere di agire in nome e per conto del beneficiario. Il padre dovrà gestire la pensione della figlia utilizzandola per le cure e le altre necessità quotidiane e investendo eventuali avanzi in titoli di stato. E deve andare a trovare la figlia per verificarne le condizioni di salute e riferire al giudice: ogni anno è tenuto a presentare al tribunale un bilancio dell’attività svolta.