Donne con o senza cuore?

da | Lug 11, 2022 | L'impertinente

 

Per tutte quelle che con il cuore hanno lottato per la liberazione della donna, perché venissero riconosciuti i loro diritti, per quello all’aborto, per pari dignità e pari opportunità, per il lavoro, contro la violenza di genere e molto altro; per le altre che s’impegnano contro lo sfruttamento dell’immagine femminile nella pubblicità quasi sempre intrisi di riferimenti sessuali; per tutte quelle che si battono nella loro vita, nel lavoro, nella quotidianità contro una cultura intrisa di stereotipi di genere,  a loro non resta che affidarsi alle sorelle-influencer Ferragni.

Perché se è vero che di donne pronte scoprirsi  ce ne sono sempre state, senza avere l’ambizione di dettare o creare tendenze di costume, loro dimostrano invece non solo che è possibile ma assolutamente  in linea con i cambiamenti “popolar-culturali” che appaiono in questo primo scorcio di secolo.

E qui sta la “vocazione”  delle influencer.
Dirette da sapienti burattinai , quanto consapevoli del loro valore commerciale,  con il loro “mestiere”, svolgono una sorta di terapia comportamentale collettiva tesa ad influenzare ed indirizzare un vasto pubblico su modelli  di vita indirizzati ad alimentare i consumi.

Le sorelle Ferragni (un franchising), che madre natura ha voluto premiare abbondantemente, si offrono generosamente con  l’ immagine dei loro seni a forma perfetta di “una coppa di champagne”.
Ma, quando recentemente  due donne così sfilano nelle ultime passerelle della moda, l’una  con grandi rose sul seno, un top d’oro  a pelle da togliere il fiato  e l’altra con due cuori copri-capezzoli a vista non solo influenzano: provocano, annientano ,  feriscono, fanno calare l’autostima!

Un brutto colpo per tutte quelle donne che combattono con una quinta misura di reggiseno che a stento le contiene. Quelle che dopo una o più gravidanze restano incredule a quel che resta del loro seno dopo l’allattamento, quelle che sono colpite dal cancro proprio li, quelle che fanno di tutto, creme, interventi ecc. per rialzarlo, arrotondarlo, riempirlo o ridurlo, inutilmente.

Perché le loro  rose, i loro cuoricini su nudo, sono stati creati da una maison d’alta moda (quella che le avrà profumatamente pagate) non per noi. Da una di quelle “aziende” i cui prodotti sono inavvicinabili per le  nostre tasche, ma che pretende,  finge, di capire le nostre esigenze in fatto di abbigliamento.
E per seguire queste tendenza il commercio offre prodotti per ogni pubblico che può andare ad acquistare brutte copie. Dai grandi   centri commerciali ai franchising dove si trova tutto, da stracci, paillettes, colori fluo, mini, zeppe, top, trasparenze di pessima qualità e di pessimo gusto.

Lo chiamano look innovativo.
La “rivendicazione” e il protagonismo indiscusso del corpo femminile!
Che poi, se solo pensassimo di imitarle,  direbbero che  ci  stiamo cercando lo stupro.

Lo sappiamo, donne che  con la vostra rivoluzione femminista pensavate di lasciare un mondo migliore alle vostre figlie e nipoti,  il messaggio messianico delle influencer non era esattamente quello che vi aspettavate nel favoloso secolo del 2000.