Donne da prima pagina

da | Nov 27, 2011 | Editoriali

Parte da Twitter la nuova campagna di motivazioni femminili

Donne da prima pagina

#2eurox10leggi: acquistare spazi sui giornali per proporre iniziative per la parità          

Intelligenza e concretezza. Una coniugazione femminile.
Ora vogliono anche comprare una pagina di un giornale per  dire la loro.
 

Le donne…cosa fanno le donne?…Una domanda ricorrente e bipartisan nei luoghi della politica, delle istituzione e della società, dopo la manifestazione del 13 febbraio, che ha visto scendere in piazza migliaia di donne da tutt’Italia.  Una domanda che sembra volare leggera come il venticello della calunnia, perché si teme che la previsione di vedere ripetersi un giorno come quello possa avverarsi, che le donne facciano veramente qualche cosa d’inaspettato, d’eclatante, di dirompente, magari anche fantastico.

Perché dalle donne, si sa, ci si può aspettare di tutto.

Bolle la lava nel vulcano o è un falso allarme? L’acqua nella pentola s’è raffreddata? Come mai quelle donne non hanno fatto una contro manifestazione a quella del 15 ottobre? Perché quel successo di allora pare tacitato?
Semplicemente perché pensano, ragionano sulle soluzioni e meditano proposte; perché seguono le buone pratiche della politica e del manifestare. Non devono sembrare diverse a tutti i costi semplicemente perché sono diverse.
 

Tanto è vero che alcune cose stanno maturando, vuoi perché sono stufe di aspettare il momento “giusto”, vuoi perché il coraggio di agire non manca. Così come è successo per l’iniziativa di “2 euro per 10 leggi”, lanciata della giornalista  Manuela Mimosa Ravasio.
Partita come provocazione su twitter per invitare le donne a fare anche loro come l’imprenditore Diego della Valle:  comprarsi una pagina del Corriere della Sera per esprimere il proprio dissenso nei confronti del Governo.

Ed a Emanuela Ravasio chiedo di spiegare che cosa è questa proposta-progetto… 

#2eurox10leggi è un’iniziativa nata a seguito di un dialogo su Twitter di un gruppo di donne. Il tema del dialogo era l’acquisto, da parte di Diego della Valle, di alcune pagine di quotidiano per esprimere pubblicamente il suo disappunto… per prima cosa quindi, #2eurox10leggi nasce per rimarcare, e stigmatizzare, un’anomalia, che poi è quella che chi dispone di denaro trovi normale far sentire la propria voce attraverso mezzi che pochi altri potrebbero permettersi. E, sarà un caso, ma in questi giorni abbiamo visto che, dopo il dissenso, anche la possibilità di manifestare nelle strade è data come diritto monetizzabile, diritto a pagamento… In ogni caso: perché anche le donne non possono comprarsi una pagina del Corriere o di Repubblica? Perché non possiamo dire ciò che pensiamo anche noi su una pagina di un grande quotidiano nazionale? Facendo un po’ di conti, se arriviamo a 12 mila, bastano 2 euro. Ecco com’è nata l’iniziativa #2eurox10leggi. Ma, sempre su Twitter, abbiamo voluto fare un passo in avanti, cercando di passare dal dissenso e indignazione alla richiesta propositiva, stabilendo delle priorità. Così i 2 euro servono per comprarsi una pagina di un quotidiano e pubblicare, e rendere pubbliche, le 10 leggi chieste dalle donne per le donne alla politica. 10 temi concreti per iniziare a risolvere, e portare in un ambito di normalità, un’altra anomalia italiana, la questione femminile. La raccolta e la prenotazione delle quote è iniziata il 12 ottobre sulla piattaforma libera e indipendente di Produzioni dal Basso. Si tratta di una vera sottoscrizione popolare senza alcuna intermediazione e in piena fiducia. Chi vuole va sul sito, prenota le sue quote e assicura che onorerà il pagamento al raggiungimento della cifra richiesta 25000 euro. In una settimana, a suon di due euro, siamo arrivate a 950 euro.

Ma quello che #2eurox10leggi ha già messo in atto è un processo trasparente e democratico che coinvolge attivamente donne, e uomini, nella compilazione delle 10 richieste di legge attraverso quello che oggi si chiamerebbe we-democracy, la democrazia partecipata. E su questo, ci sentiamo di dire, abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo.

Ed ecco l’elenco di 10 richieste di legge che, per ora, è uscito da questo confronto. Si parla di sussidio di maternità universale, di paternità obbligatoria. Si parla di educazione sessuale e di genere fin dalla prima infanzia e di leggi contro la violenza sessuale su modelli europei. Si parla di leggi per favorire una reale democrazia paritaria, con liste al 50 per cento e si parla di incentivi, veri, alle famiglie e ai giovani perché, ora più che mai, essere giovane e donna, in questo Paese sembra una condanna. 

Mi piacerebbe concludere dicendo che da questo progetto, emergono due ottimistiche considerazioni. La prima, è che il grado di maturità civica e di consapevolezza politica delle donne è molto alto. Le Donne 2.0, come le chiama qualcuno, ma non solo, hanno trovato nella Rete una piazza dove confrontarsi e non rinunciare a una buona prassi della politica cercando di attivare un nuovo circolo virtuoso, di rinnovata fiducia, tra cittadine, cittadini e loro rappresentanti. La seconda ottimistica considerazione è che il punto di vista delle donne è fondamentale per questo Paese. Perché non va inteso come un punto di vista di parte, ma un punto di vista, uno sguardo “altro”, capace di aprire nuove prospettive, nuove visioni: è la risorsa che non è stata mai usata, l’intelligenza dimenticata, la buona pratica negata. Dietro, e dentro, #2eurox10leggi c’è la volontà di costruire, anche faticosamente, una nuova idea di società attraverso il confronto, lo scambio, la ricerca reciproca, abdicando all’ostentata sicurezza del decisionismo. Noi non abbiamo bisogno di leader carismatici dai facili consensi. La costruzione di una nuova Italia, di un Paese anche per donne, sarà faticosa. Grazie fin d’ora a tutti e tutte della FATICA che vorrete fare per noi e insieme a noi.                    

Perché avete scelto Twitter e non Facebook o un altro Social Network per comunicare il vostro progetto?  

Perché Twitter è informazione pura. In 138 caratteri non c’è posto per il fumo, solo per l’arrosto. E così il messaggio arriva diretto, immediato. Poi per chi vuole approfondire c’è il blog (www.2eurox10leggi.blogspot.com), dove tutti i documenti sono a disposizione. 

Come avete scelto le 10 leggi? 

Le prime sono state individuate dialogano su Twitter e commentando un primo post. Ma anche ora, le 10 richieste di leggi sono lì per essere discusse, perfezionate. C’è chi propone modifiche, chi integrazioni. Tutto questo ci dice molto sul grado di consapevolezza delle donne nel nostro Paese. Che è molto, molto alto. 

Quali sono i vostri obiettivi? 

C’è un obiettivo diciamo formale, che è poi l’acquisto di una pagina di un quotidiano nazionale per pubblicare le 10 leggi e per cui è iniziata la raccolta fondi (chi volesse prenotare la sua quota http://www.produzionidalbasso.com/pdb_737.html), e poi c’è un obiettivo più ambizioso: quello di mettere in atto, sul blog, una vera partecipazione dal basso su temi politici. Quello che stiamo sperimentando, e che vorremmo sostenere, è un processo democratico partecipato e trasparente. Credo che se c’è stato un risveglio della coscienza civica in questi mesi lo si è dovuto in prima parte alle donne. Le donne con la loro intelligenza e la loro concretezza. 

So che avete anche in programma un Blogging Day… 

Sì. L’11/11/2011! E le parole d’ordine sono: collabora, commenta, partecipa. Molte e molti blogger hanno già aderito: si parlerà delle 10 leggi, di donne e di uomini, di figli e di madri/padri, di democrazie, politiche e realtà quotidiane, di lavori e di sogni. Insomma, si parlerà di noi. 

Fra le donne che sono scese in piazza il 13 febbraio, c’erano anche tante rappresentanze di associazioni più o meno storiche oltre al comitato promotore di Senonoraquando…
Qual è il rapporto con le altre associazioni femminili?
 

#2eurox10leggi è nato senza alcun cappello. E ha intercettato donne (e uomini) di tutta Italia concordi su una prima dichiarazione d’intenti e poi sulle 10 richieste di leggi. Chi vuole aderire, aiutare la voce delle donne a farsi sentire, è benvenuta/o. All’inizio abbiamo anche chiesto a Senonoraquando se poteva sostenerci. C’è stato risposto che la loro è una strada diversa. Mi spiace, non c’è nessun risentimento, e come ho ripetuto più volte, ciascuno fa quello che può e in sua coscienza, ma con molto dolore mi tocca constatare che, come sempre, in questo Paese chi è fuori dai movimenti istituzionalizzati, che siano partiti, sindacati o associazioni, non ha voce. Eppure di donne “senza cappello”, in piazza il 13 febbraio, ce n’erano molte. E non credo avessero voglia di mettersene uno. Di slogan vuoti, ideologie, leader carismatici e facili consensi, le donne non hanno bisogno (e neppure il Paese tutto). Forse per questo #2eurox10leggi sta avendo successo: perché è pura prassi, nessuna ideologia, solo temi concreti attorno ai quali si crea una vera trasversalità. Qualche associazione vicina però, ce l’abbiamo. L’A.r.p.a per esempio, che ha portato in Italia lo studio fatto da Choisir sulle 14 leggi migliori in Europa per le donne. Finirà così che troviamo sostegno oltralpe… (ride)

 

 L’Indro.it, 28 ottobre 2011